Milan, il centrocampo è a pezzi Di corsa a prendere van Bommel

Un bollettino di guerra. La ripartenza del Milan è stata «soffocata» dalla spietata contabilità del rendiconto medico. L’elenco dei caduti rossoneri è diventato lunghissimo (dieci in tutto) e gli esami effettuati hanno fatto scoprire infortuni ben più gravi di quelli ipotizzati con prolungamento preoccupante della relativa prognosi. Mentre Allegri era in viaggio di ritorno da Firenze dove per esempio aveva dato per sicuro il recupero di Seedorf, la nota del club ha dato addio per un mese a Nesta, Gattuso e Seedorf, tre dei decisivi esponenti storici della stagione milanista. Tutti e tre sono fuori gioco nell’andata di Champions contro gli inglesi del Tottenham.
Solo per il difensore romano l’esito è meno preoccupante rispetto ai primi timori: nessuna lesione «alla cuffia dei rotori» della spalla sinistra, l’intervento chirurgico sarà rinviato a fine stagione. Sul resto del fronte guai a raffica: Gattuso e Seedorf fermi per un mese circa. Aggiunti agli acciacchi di Pirlo, Boateng, Strasser e Flamini hanno prodotto l’epidemia dei centrocampisti tra i quali sono disponibili solo due esponenti, Ambrosini e Merkel, il giovane e promettewnte debuttante tedesco e il vecchio capitano. Pochissimi per affrontare la striscia dei prossimi impegni.
Di qui la decisione di Galliani e Braida, di cambiare indirizzo al calcio-mercato e di puntare su un altro centrocampista, dopo l’arrivo dell’olandese Emanuelson, cui il vice Berlusconi, in un colloquio pubblico ha chiesto «se c’è bisogno farai anche il terzino». «Il rinforzo dev’essere da Milan» la definizione data da Allegri a Coverciano. Sembrava una frase degna della caccia al tesoro. Dopo poche ore, è apparsa sul circuito mediatico milanese la sagoma di Mark van Bommel, olandese, classe 1977 (compleanno numero 34 nel mese di aprile), non esattamente un giovanotto, con una onorata carriera tra Psv, Barcellona e Bayern Monaco, l’aristocrazia del calcio continentale, già in passato accostato al Milan, specie in occasione del cambio di agente, da gennaio infatti si è iscritto alla scuderia di Mino Raiola. In rotta col tecnico van Gaal, l’olandese ha chiesto di essere ceduto trovando la resistenza del club che lo ha promosso capitano (prima volta per non un non tedesco in Baviera). Il negoziato è stato affidato al procuratore del calciatore: andrà avanti nelle prossime ore. Nell’attesa di recuperare parte del drappello di centrocampisti, Allegri è sempre più convinto a utilizzare Thiago Silva. Non è escluso che il brasiliano, in futuro, possa cambiare ruolo stabilmente.
Non è un caso che tutti e tre gli acquisti provenienti dal mercato di gennaio abbiano, per motivi regolamentari, la stessa caratteristica: non possono partecipare alla Champions league, avendola frequentata a vario titolo (Cassano nel turno preliminare, gli altri due nel girone iniziale). È la conferma solenne della massima attenzione di società e staff tecnico al campionato, per vincere il quale ieri Allegri ha indicato il punteggio necessario, «quota 80 punti, ne servono altri 36, una enormità» il calcolo fatto dal livornese che ha iscritto all’elenco dei rivali per lo scudetto 5-6 squadre, i soliti noti, Inter, Roma e Juve cioè, più Napoli e Lazio che inseguono da vicino.


Galliani si è mosso con l’approvazione di Silvio Berlusconi, il presidente che già domenica sera, «prima e dopo la partita» ha chiamato Allegri per informarsi sulla partita col Cesena e per poi fare i complimenti «specailmente a quelli che hanno giocato poco». Tra questi Yepes è stato il più gettonato, segnalato anche da Ibrahimovic, a fine partita.

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