nostro inviato a Milanello
Lambiente è in tensione, ma non si nota. E non potrebbe essere diversamente perchè quella di domani con la Juve è una partita da «dentro o fuori», una gara comunque che i rossoneri stanno vivendo con serenità perchè, dopo la stangata rifilata al Bayern, tutti, nessuno escluso, sono consapevoli che questa squadra ha la possibilità di chiudere la stagione togliendosi più di una soddisfazione. Champions a parte, tutte le attenzioni sono ora rivolte alla sfida con i bianconeri, un appuntamento atteso, temuto il dovuto, ma tale comunque da non far perdere il sonno. E in tempi di giocatori stanchi o stressati per i troppi impegni, Ancelotti avrà unarma in più da sfruttare a cominciare proprio da domani.
«Sono freschissimo e pronto ad aiutare la squadra. Ho tanti stimoli e tanta voglia. Avevo iniziato bene in campionato trovando quella continuità che poi ho perso. Spero di togliermi le soddisfazioni che volevo a inizio di stagione». Parole e stimoli di Massimo Ambrosini che, dopo essere partito in quinta, al punto da aver relegato in panchina (con mugugni e proteste a seguire) un certo Gattuso, a causa di una serie di infortuni muscolari si è trovato costretto a dover ripartire da zero e ora è pronto a dare una mano ai rossoneri in questa parte finale di stagione. Lo spezzone di partita disputato contro i tedeschi lha galvanizzato: «Milan ritrovato? La nostra è una squadra che dopo lo scorso anno ha ancora tanta voglia di far vedere qualcosa e di finire ciò che purtroppo non siamo riusciti a fare la passata stagione». Ogni riferimento alla finale di Istanbul col Liverpool è puramente voluto. Ma domani cè la Juve, col Milan che ha la possibilità di riaprire il campionato anche se i 10 punti di vantaggio dei bianconeri su Sheva e compagnia, sembrano troppi da colmare.
«Andiamo a Torino con grande entusiasmo dopo una prestazione positivissima e con la consapevolezza che uneventuale vittoria potrebbe aprire uno spiraglio per il campionato», continua Ambrosini. «Sappiamo che abbiamo il potenziale per battere questa Juventus. Non vediamo lora di giocare. Sicuramente dovremo vincere tutte le partite fino alla fine. Dieci punti di vantaggio sono tanti, ma vincendo domani sera potremmo riaprire tutto. Sette resterebbero ugualmente tanti, ma non troppi». Ambrosini dà anche unocchiata ai bianconeri: «Dal punto di vista del gioco si è vista una certa differenza nelle ultime prestazioni, poi però basta una partita per far cambiare opinione. Sta a noi poter far continuare questo ipotetico momento difficile della Juve».
Vincere a Torino non rappresenta unossessione, la speranza forte comunque cè e ne è portavoce Clarence Seedorf: «Loro giocheranno una partita tosta e dura, ne sono convinto. Noi abbiamo il morale alto e dobbiamo comportarci come sempre quando affrontiamo i bianconeri: prendere in mano il gioco e dare velocità alla manovra quando abbiamo palla per metterli sotto. Dobbiamo arrivare preparati e riposati: due impegni ravvicinati dal carico mentale e fisico importante come quelli di questa settimana sono pesanti, ma ce la faremo.
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