Milan e Chievo, c’è già aria d’Europa

I rossoneri ricevono la Stella Rossa a San Siro con una difesa d’emergenza. Prima assoluta dei veronesi in questo torneo a Sofia contro il Levski

Jacopo Casoni

È stata l’estate più lunga e più calda della storia recente del calcio italiano. Il mondiale tedesco ha certamente regalato una boccata d’ossigeno all’agonizzante pallone nostrano, ma l’aria di casa, lo scandalo, le sentenze e le code polemiche hanno reso il clima davvero incandescente. La canicola di luglio, però, è finita. Adesso si ricomincia per davvero: qualche vuoto rumoroso, alcune facce nuove e il solito appuntamento d’inizio agosto con i preliminari di Champions league.
Questa volta, in virtù delle decisioni della Corte federale, ad aprire la stagione del calcio che conta saranno Milan e Chievo. I rossoneri hanno tremato non poco, sia per la prima sentenza di Moggiopoli che li aveva relegati in Uefa, sia per i tentennamenti dell’organo di governo del calcio europeo nel ratificare la riabilitazione targata Sandulli. Ora è tutto alle spalle, o quasi. Adesso, all’orizzonte c’è la Stella Rossa di Belgrado e il primo «dentro o fuori» della stagione milanista. Mercoledì ci sarà la gara d’andata a San Siro e gli ancelottiani dovranno cercare di ipotecare il passaggio del turno, anche per evitare sorprese nella bolgia del Marakana (sabato sera teatro del 2-0 rifilato dai biancorossi al Vozdovac nell’esordio in campionato). Il sonno del tecnico di Reggiolo, però, è piuttosto agitato. Le defezioni, specialmente nel reparto difensivo, sono di quelle che non possono lasciare tranquilli. Nesta è ancora alle prese con l’infortunio, Maldini non è nemmeno nella lista per il preliminare e il neo acquisto Bonera deve scontare un turno di squalifica. Largo a Costacurta, quindi, e all’ex cugino Favalli. A centrocampo e davanti va meglio, con la certezza dell’impiego di Kakà e la curiosità di cominciare a conoscere il nuovo gioiellino Gourcuff. Il brasiliano, al centro delle voci di mercato e corteggiatissimo dalle sirene madridiste, «sarà in campo – come garantito da Adriano Galliani –, così questa storia finalmente finirà». Mancherà, invece, Shevchenko. Bisognerà abituarsi all’idea, sperando che Gilardino, Inzaghi e, magari, qualche colpo di mercato annunciato, colmino il vuoto lasciato dall’ucraino.
A Verona (sponda Chievo) l’aria della Champions è una novità. Il quartiere gialloblù ha preso l’Europa piovuta dal cielo con il solito stile composto e pacato, quello del presidente Campedelli. «Stiamo per iniziare il sesto anno di serie A consecutivo – ha commentato –, ma i nostri obiettivi, nonostante questo preliminare, non cambiano: prima cosa, salvarsi». Piedi per terra, dunque, ma un atteggiamento nettamente diverso da quello delle ultime estati. Sul mercato sì, ma non per monetizzare l’ottima stagione dei vari Amauri, Semioli, Tiribocchi e compagnia, ma per rafforzare la squadra.

Il precampionato è stato praticamente perfetto e gli uomini di Pillon si stanno preparando all’esordio europeo di mercoledì contro i bulgari del Levski Sofia con lo spirito di chi, pur volendo ben figurare, non ha poi troppo da perdere.
Le toghe, i ricorsi e le carte bollate si accomodino in soffitta, almeno per un po’. Largo al pallone, nonostante tutto.

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