Il Milan alla Fifa: «Real fuorilegge ha contattato Kakà»

Franco Ordine

Fine delle affettuose relazioni diplomatiche con il Real Madrid. Ai tempi di Florentino Perez presidente, non sono mancati gesti di grande signorilità anche sul mercato: il via libera del Real alla cessione in rossonero di Contra, per esempio. Insieme le due società han dato vita al G14, che è poi il raggruppamento dei club più famosi dell’Europa. Tutto finito, dimenticato. Il Milan ha ufficialmente aperto le ostilità nei confronti del club madridista inviando un documentato esposto alla Fifa sull’attività anti-regolamentare che gli uomini di Calderon, candidato alla presidenza (elezioni previste per il 2 luglio), stanno svolgendo in questo periodo sul mercato. E in particolare con riferimento agli scorretti, anzi vietatissimi, contatti nei confronti di calciatori a contratto con altre società. Pratica non consentita dalle norme in vigore.
Il caso più clamoroso che ha fatto scattare la denuncia firmata dal vice-presidente esecutivo del Milan Adriano Galliani, riguarda Kakà. Il giovane componente della nazionale brasiliana, in gol martedì sera contro la Croazia, è stato più volte avvicinato da Mijatovic, ex calciatore di Fiorentina e Real, che attualmente svolge le funzioni di consulente tecnico di Calderon. L’episodio addirittura è avvenuto nell’albergo svizzero dove il Brasile si è fermato in ritiro premondiale prima del trasferimento in Germania. «La nostra è una denuncia documentata» hanno fatto sapere quelli del Milan che hanno utilizzato un piccolo servizio di controspionaggio per venire a capo dell’iniziativa antiregolamentare del Real Madrid.
Galliani, infatti, allarmato dalle prime voci di contatti tra Mijatovic e la famiglia di Kakà, seguiti - guarda caso ma non è assolutamente un caso - al vertice con Fabio Capello svoltosi in Italia, ha spedito in Svizzera Leonardo, segretario di «Fondazione Milan», l’uomo che contribuì in modo decisivo a realizzare la trattativa con il San Paolo per portare Kakà a Milano. E Leonardo ha trovato sul posto le prove dell’azione destabilizzante del Real. Prima di dar vita all’esposto da presentare a Zurigo, alla Fifa, il Milan si è preoccupato di consultare Kakà e in particolare suo padre, che ne è anche il procuratore, ricevendo garanzie sulla volontà del giocatore di fermarsi a Milanello respingendo ogni offerta straniera.
Nessun cambio di residenza per i prossimi anni e rispetto del contratto che ha una scadenza lontana nel tempo, fino al 2010.
Kakà venne acquistato per una cifra pari a 7 milioni di euro dal San Paolo nell’estate del 2003: appena arrivato a Milanello, partecipò alla finale di supercoppa europea con il Porto a Montecarlo da «uditore» e debuttò un paio di giorni dopo, in campionato, ad Ancona. Fu l’inizio di un amore travolgente. Con lui il Milan vinse subito lo scudetto. Kakà ottenne in riconoscimento del suo contributo un aggiornamento economico dello stipendio e l’allungamento dell’intesa contrattuale fino al 2010, a dimostrazione di una reciproca fedeltà. Che è stata ribadita in modo solenne nelle ultime ore.

Galliani e il Milan hanno scelto la strada dell’esposto alla Fifa per rendere pubblico il cambio di filosofia societaria: i giocatori sotto contratto non saranno ceduti neanche se dovessero presentarsi in sede a chiederlo pubblicamente (leggere Shevchenko).

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