Franco Ordine
da Milano
Il Milan è secondo, da solo. Due punti risucchiati alla superJuve, due punti sopra lInter, fermata a Livorno. Visto che per qualche ora conta ancora il campionato, ecco il verdetto di San Siro che qualcosa aggiunge alle funebri celebrazioni dei giorni passati. Stavolta il Milan, macchina da gol in due partite (nove centri tra Treviso e Reggina), deve accontentarsi di un minuscolo 1 a 0, deciso da un generoso rigore che lascia gli isolani con lamaro in bocca. Ma nessuno discute il merito dei milanisti, al pari di Sonetti, cavalleresco nel riconoscere laltrui superiorità. Gli isolani continuano a non fare punti fuori casa, ma la prova è eccellente. Delude solo lattacco, Suazo oltre che Esposito, finiti nella rete difensiva del Milan che continua a non prendere gol. Forse è un buon segno. O forse solo una coincidenza in attesa del ritorno in coppa Campioni. Poco brillante il Milan di campionato, serve un altro spessore martedì sera allAllianz Arena col Bayern ieri tenuto in piedi da Ballack (1 a 1).
Striscioni per i 20 anni di Berlusconi («da leggenda») e per il dolore di Kaladze non raccontano della sottile eccitazione proveniente da Livorno più che da Messina. Il Milan ne risulta contagiato nonostante la rinuncia a Sheva (precauzione) e cerca di non farsi infilare dal contropiede del Cagliari che Sonetti apparecchia con maestria attraverso alcune, decisive marcature (Conticchio su Kakà una su tutte) e uno schieramento difensivo vecchi tempi. La partenza rossonera è ragionata, a metà frazione la svolta nellazione di Inzaghi, capace di fare un tunnel su Bega e di attirare Ferri che gli va sullanca. Dal dischetto si prende la responsabilità Gilardino, primo centro dagli undici metri del giovanotto. Solo Chimenti si oppone alla chiusura immediata della sfida (deviazione magica su destro liftato di Kakà) che Inzaghi può sigillare prima dellintervallo (palletta ispirata di Kakà) se non sprecasse quel bendiddio alzando laquilone sulla traversa.
Il Cagliari resta in partita fino alla fine come il risultato in bilico per tutta la serata. Gli arrivi di Budel e Capone offrono alla squadra di Sonetti le necessarie energie per tenere allerta la difesa rossonera, salvata nella migliore occasione (contropiede di Esposito) da un recupero strepitoso di Serginho (scivolata sul limitar dellarea di rigore). Capitano a Inzaghi e a Seedorf le due pallette che possono cancellare le angosce di Ancelotti ma la precisione chirurgica di Reggio Calabria qui viene tradita in modo palese. E la panchina, per la prima volta dopo una vita, disegna il modulo che in passato provocò qualche mal di pancia ad Arcore: Rui Costa, con Kakà dietro Inzaghi, è la riedizione dellalbero di Natale, contribuisce a togliere pressione al centrocampo. Forse non le polemiche, se mai qualcuno ne avesse voglia.
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