Sport

Il Milan vuol salvare Leo con l’ultima mediazione

Leonardo con la valigia pronta, Galliani aspetta il verdetto matematico del terzo posto e al Milan cominciano le grandi manovre. Ma attenti, lo scenario disegnato dopo lo scambio dell’ultima settimana, divorzio tra Leonardo e il Milan, non è affatto scontato. Da qualche giorno infatti, e in particolare dopo il successo sulla Fiorentina, sono al lavoro le diplomazie rosso-nere per evitare che si arrivi allo strappo definitivo tra il patron e il tecnico brasiliano. C’è qualche margine di manovra per un recupero del rapporto che ha funzionato, alla grande, per 13 anni.
Il lavoro svolto fin qui da Leonardo ha soddisfatto Adriano Galliani, che ha lavorato al suo fianco per tutta la stagione, condividendo alcune scelte, offrendogli la copertura per altre, magari molto discusse. Con Galliani è sintonizzato Fedele Confalonieri, un altro degli storici milanisti del gruppo, intervenuto la scorsa estate con una intervista a il Giornale per segnalare le buone ragioni che insistono dietro l’investimento nel club calcistico che fa capo alla holding calcistica. Il presidente di Mediaset, in tribuna a San Siro anche sabato sera, è uno dei pochi ascoltati consiglieri del premier. Per ricucire tra Berlusconi e Leonardo, non c’è bisogno nè di scuse pubbliche nè di retromarcia: bastano un colloquio franco e una stretta di mano.
Se l’iniziativa della diplomazia rossonera dovesse fallire, a quel punto si aprirebbe lo scenario più accreditato. E perciò il cambio della guardia sulla panchina rossonera che oggi viene dato per scontato, sicuro. Qui la bussola è rappresentata dallo slogan pronunciato da Berlusconi e condiviso da Galliani: il Milan ai milanisti. Quindi è facile orientarsi. La soluzione più gettonata, Filippo Galli attuale responsabile del settore giovanile, non esclude la suggestiva concorrenza di un vecchio amico del Milan, Marco Van Basten, uscito di scena con le dimissioni da Ct dell’Olanda e da tecnico dell’Ajax e in attesa di tornare nel circuito. La sensazione è che Berlusconi accarezzi l’idea Van Basten, mentre il management rossonero consideri valida l’ipotesi Filippo Galli che pure avrebbe, secondo taluni, una contro-indicazione. E cioè dover abbandonare il settore giovanile che sotto la sua guida ha appena cominciato a dare frutti (coppa Italia).
Chi conosce bene Filippo Galli sostiene esattamente il contrario. E cioè che proprio la sua promozione potrebbe aiutare la primavera ad uscire dall’isolamento e a diventare una succursale della prima squadra. Per il cambio della guardia, poi, nessun problema: tra i collaboratori diretti di Galli infatti c’è quel Pederzoli, contattato dalla Juve per un posto nello staff di Benitez.
L’altra novità a cui si sta lavorando in via Turati è quella relativa a milan-lab. É previsto infatti uno sdoppiamento dell’attività, con la struttura principale che esce da Milanello e si mette sul mercato per fare business, mentre una piccola struttura, ridimensionata nel numero dei collaboratori, con drastica riduzione della spesa complessiva, rimarrà a disposizione della prima squadra. Da definire, in tal senso, il ruolo di Daniele Tognaccini, il preparatore storico del Milan. Leonardo, di fatto, ha già lavorato senza avere milan-lab come punto di riferimento: molti fisioterapisti, Puricelli tra gli altri, sono stati congedati con risultati poco esaltanti.


Eppure molti sono stati i casi di incidenti muscolari con puntuali ricadute, Pato il più citato e su questo aspetto il dibattito è aperto: colpa della mancanza dei soliti test della struttura o responsabilità diretta della preparazione fisica introdotta da Leonardo? Di sicuro, al momento, c’è solo il cambio della guardia tra i medici: Melegatti viene indicato come sostituito di Manara.

Commenti