I primi rintocchi delle campane del Duomo risuonano in una città ancora addormentata, fatta eccezione per le persone che affollano le balconate della cattedrale. Sono tutti in religioso silenzio, alle 8 di ieri mattina, quando inizia il concerto delle campane delle chiese del centro città. Un concerto di 35-40 minuti, organizzato nellambito del festival MiTo Settembre Musica, che riscopre unantica tradizione in via di estinzione. La fila agli ascensori e alle scalinate per salire alle terrazze del Duomo si forma già allalba. Anche la pioggia decide di dare una tregua per tutta la durata dellevento: scoccate le 8, spetta al Duomo dare il via al concerto, facendo rintoccare le sue tre campane a suono elettrico per circa 45 secondi. Quindi, alla capofila rispondono con brevi performance a scala di tre-quattro minuti le altre sei chiese coinvolte: SantAmbrogio, San Vittore al Corpo, San Giorgio, San Francesco di Paola, San Carlo e SantAlessandro.
Da quel teatro più alto della città che è per loccasione il Duomo si sentono più o meno distintamente le cinque campane a suono manuale di San Vittore al Corpo, di SantAmbrogio, San Giorgio e San Francesco di Paola, così come quelle a suono elettrico di SantAlessandro e San Carlo. Il programma della mattinata è un insieme di inni mariani, brani religiosi tradizionali e qualche marcia profana che riportano la città ai paesaggi sonori consueti nei giorni di festa tra la fine del XVIII e la prima metà del XX secolo. Turisti e milanesi, programma alla mano, seguono con lo sguardo e lorecchio teso i bronzi che li circondano, i cui suoni si susseguono e si mescolano fino ai tre minuti conclusivi di scampanio corale della «distesa finale».
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