«Milanesi, diciamo basta alla violenza»

(...) «Solo per citarne alcuni», la triste (per i milanesi) considerazione con cui si chiude la lista. Quartieri «costretti a vivere giorno dopo giorno in un clima di paura per aggressioni, rapine nei negozi e nelle botteghe, violenze personali e degrado ambientale». Milano, assicura il sindaco, «con responsabilità fa la sua parte, ma chiede risposte concrete all’unico responsabile e garante dell’ordine pubblico delle nostre città: il governo di Roma». L’appello è quello già più volte ripetuto, «almeno 500 uomini delle forze dell’ordine in più sulle nostre strade, quanto basta a garantire il presidio del territorio». Una richiesta irragionevole? Non sembra, dato che ben due commissariati nuovi di zecca costruiti in zone «calde» della città aspettano ormai da mesi di essere riempiti con divise che garantiscano sicurezza ai residenti. La data per la manifestazione? La Moratti suggerisce anche quella. «Un anno fa - recita un passo della lettera -, il 16 marzo del 2006 la città intera ha camminato, unita, in corso Buenos Aires, per ricordare che diritti e doveri, legalità e sicurezza devono valere per tutti e devono essere fatti rispettare sempre e dovunque fino in fondo». Appoggio arriva da Torino, da dove il sindaco Sergio Chiamparino ricorda come «in certi momenti possa essere utile scendere in strada, anche a me è successo di farlo in alcune situazioni per incoraggiare i cittadini a vivere in modo migliore i loro quartieri».
«La sicurezza e la legalità sono un bene prezioso e stanno a cuore di tutti - difende Prodi il capogruppo dell’Ulivo a Palazzo Marino, Marilena Adamo - ma ognuno deve fare la parte che gli compete. Il sindaco Moratti, consapevole dello scontento che serpeggia tra i cittadini nei confronti di un’amministrazione comunale assente soprattutto nelle periferie, invece che assumersi responsabilità e impegni chiama i cittadini a manifestare». Di una «Moratti che si trasforma in Masaniello», parlano i Verdi Carlo Monguzzi e Maurizio Baruffi. «Se il sindaco - incalzano - ha delle richieste da fare al governo, invece di chiamare il popolo alla mobilitazione può semplicemente alzare il telefono e chiamare il ministro Amato». Telefonate fatte più volte, immaginiamo potrebbe replicare il sindaco, ma per ora senza il benché minino risultato visto che dei 500 agenti chiesti già prima della scorsa estate, a Milano non se n’è visto nemmeno uno. Dal centrodestra arriva l’applauso (con qualche riserva) del leghista Matteo Salvini. «Sono contento se i cittadini rispondendo all’invito della Moratti scenderanno in piazza - le parole del presidente della commissione Sicurezza -. Ma in attesa di nuove leggi e dell’aiuto di Roma il Comune cominci a fare da solo. Come? Magari facendo presidiare dai vigili i mercati invasi dagli abusivi e sgomberando i campi rom che portano degrado e delinquenza nei quartieri». Pronta la replica del vicesindaco.

«I cittadini - ricorda Riccardo De Corato -, vedono nell’amministrazione gli interlocutori diretti, ma in tema di sicurezza il Comune da solo non può molto. I poteri e le responsabilità sono del governo e del ministero dell’Interno».

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