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Per le milanesi tante insidie contro le genovesi

nostro inviato a Milanello
La Madonnina sfida la Lanterna, Milano e Genova questa sera si confrontano e gli stati d’animo sono ben differenti. Mentre Inter e Milan appaiono in sofferenza per diversi motivi, troppi infortuni e oggi la curva nord senza nerazzurri, pochi punti i rossoneri, mentre le genovesi appaiono in salute. Anche se la Samp è caduta tre giorni fa al Cibali. E allora i proclami si susseguono: «Col Genoa sarà una gara difficilissima, occorre avere la testa a posto», afferma Roberto Mancini, «perché loro stanno giocando bene e sono in ottime condizioni». Certo il tecnico ha già nel mirino la gara di domenica prossima con la Juve e, anche se non vuole dirlo, le sue scelte sono condizionate da questo impegno. Spazio allora ad Orlandoni in porta: il diffidato Samuel s’accomoda in tribuna (probabilmente con Adriano), mentre l’altro diffidato di lusso Ibrahimovic partirà forse dalla panchina per entrare nella ripresa (o viceversa). Irritato per le «solite» domande su Adriano, Mancini spera di recuperare Stankovic per la Champions col Cska.
Anche il Genoa si affida al turn over rilanciando Fabiano, Coppola, De Rosa e Milanetto, mentre la Sampdoria, che ospita il Milan, fa leva sul fattore campo: due vittorie e due pareggi a Marassi e nessun gol subito. Con l’allenatore doriano Walter Mazzarri che suona la carica: «Voglio vedere la mia squadra con il sangue agli occhi, mi interessa questo prima ancora del gioco e degli automatismi». La statistica mette però in apprensione Carlo Ancelotti, costretto a rimescolare le carte dopo il ko interno con la Roma. «Reagire, tenere duro», l’imperativo categorico del tecnico rossonero che recrimina sulla sconfitta con la Roma e ritiene «delicata» la sfida di Genova.
Sulla stanchezza invocata da Berlusconi, il buon Carletto concorda: «Giocando ogni tre giorni è importante che ci concentriamo di più sul recupero che non sul lavoro. È un problema di continuità, perché solo con questa dote si ottiene il gioco, il ritmo partita e l’intensità». Ronaldo? «Tornerà presto».

Acquisti in gennaio? «Abbiamo già preso Pato».

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