La Milanesiana, il festival dei contrasti

I «Mondi Oscuri» sono il filo conduttore della rassegna. Debutto con Brian Eno

Marta Bravi

Yin e yang, bianco e nero, luce e e buio, guerra e pace, bello e brutto, normalità e follia, sofferenza e gioia. Sono le cifre stilistiche della settima edizione de «La Milanesiana», la kermesse artistico culturale ideata e curata da Elisabetta Sgarbi, che va in scena dal 7 al 21 luglio. «Mondi Oscuri» è, infatti, il tema di quest’anno, che farà da filo conduttore a incontri che si snodano proprio tra coppie antitetiche.
Quattordici serate a teatro (il Dal Verme), 4 appuntamenti allo spazio Oberdan, 80 ospiti internazionali, 10 aperitivi con gli autori (Sala Montanelli di via Solferino 26 e spazio Forma di piazza Tito Lucrezio Caro 1,) gli ingredienti del cocktail.
Non solo, domani l’appuntamento è alle 18 in viale Alemagna per la vernice dell’opera di Brian Eno 77 Million paintings, un po’ il simbolo di questa edizione, tanto che rimarrà esposta in Triennale per tutta la durata del festival. Un’installazione audiovisiva creata dal grande musicista e sperimentatore, grazie al software Apple Intel Integrated Performance Primitives che consente di sovrapporre le immagini, arrivando a quattro strati alla volta. Il software ha selezionato e combinato i 300 visual, frutto della ricerca di Eno di questi anni, creando un particolare effetto cinetico di trasformazione. Potenzialmente si può arrivare a 77 milioni di dipinti: ecco svelato il mistero del titolo dell’opera. «Uno degli aspetti centrali di queste immagini - commenta Brian Eno - è il fatto di non iniziare e di non finire. Voglio che diano la sensazione di poter andare avanti all’infinito». Esattamente come la sua musica.
Cinema, letteratura, musica, filosofia, scienza dialogheranno tra loro, com’è nelle corde dello spirito polifonico che anima la kermesse. Se, poi, siete interessati ai grandi nomi «accontentatevi» di Wim Wenders e Micheal Cimino per il cinema, di Jostein Gaarder e John Searle per la filosofia, di Umberto Eco, Azar Nafisi e Hoda Barakat per la letteratura e di Marianne Faithfull, Elio e le storie Tese e Nicola Arigliano per la musica. Basta dare un’occhiata al cartellone, insomma, (www.lamilanesiana.it oppure 02-87905) per avere un assaggio della ricetta che mixa con disinvoltura generi musicali diversi, personalità di nazionalità e culture eterogenee, back ground variegati e incontri multidisciplinari.
La giornata tipo della Milanesiana inizia alla mattina (ore 10 o 11) con le proiezioni allo spazio Oberdan, si sposta a mezzogiorno al Corriere della Sera e allo Spazio Forma per gli aperitivi con gli autori, aperitivi che fanno incontrare e dialogare filosofi, scienziati, registi, giornalisti scrittori, per tornare nel pomeriggio all’Oberdan. La sera a teatro (via San Giovanni sul Muro, 2) per un dessert a base di musica e reading.


Gran finale il 21 luglio con la «Lunga notte bianca de La Milanesiana» ovvero la «Notte bianca stregata (3+1)» che vedrà alternarsi sul palco del Dal verme, da mezzanotte, letture, performance, musiche fino alle 6 del mattino, con concerto all’alba di Marco Morgan Castoldi, o più semplicemente Morgan.

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