Milanesiana super (con polemica su tagli e cachet)

I paradossi della letteratura, dell’identità, delle donne, ma anche quelli della normalità e delle passioni, del tempo e di Dio. «Paradossi» è il tema dell’11ª edizione della Milanesiana, il festival che ogni estate anima Milano con ospiti italiani e internazionali. Quest’anno dal 5 al 19 luglio tra i 130 nomi della letteratura, cinema, scienza e musica si distinguono gli scrittori Wole Soyinka (Nobel 1986), Vikram Seth, Don Winslow, Hanif Kureishi, Salman Rushdie, Jonathan Coe, Patrick McGrath, Ildefonso Falcones, Joyce Carol Oates, Michel Faber, Aharon Applefeld, Lawrence Osborne, Shalom Auslander, fra i registi Jane Campion, Zbig Rybczynski e George Romero, il matematico Wendelin Werner, le orchestre London Sinfonietta e Ensemble Berlin, le voci di Ute Lemper e Tereza Salgueiro, il piano di Uri Caine. Si prevedono tre mostre d’arte, di cui una dedicata ad Eni, entrata come nuovo main sponsor - e l’estensione degli eventi alle periferie (info: www.lamilanesiana,it).
La presentazione della nuova edizione è avvenuta tra qualche polemica dovuta ai tagli pesanti - il 35% in meno sul budget rispetto al 2009 - operati non solo da Provincia e Comune, ma anche da molti sponsor privati. «Nonostante la crisi, molti artisti non rinunciano ad un solo euro di compenso. Sarebbe ora che anche i cachet venissero pubblicati per trasparenza. Invece si parla solo di tagli» ha commentato l’assessore alla cultura del Comune Massimiliano Finazzer Flory. E ancora: «C’è gente che con la cultura ha fatto i soldi e c’è chi si presta gratis». Per la prossima edizione si vocifera di un tema più concreto: i 150 anni dall’Unità d’Italia, su cui si potrebbe spuntare un budget più sensibile. L’ideatrice e direttore da sempre della Milanesiana, Elisabetta Sgarbi, commenta così: «Un tema affascinante, anche letto dal punto di vista dell’internazionalità. Si potrebbe parlare anche di quello che manca all’Unità d’Italia o di quello che disunisce l’Italia.

Bisogna trovare un punto di vista non celebrativo ma obliquo. Stiamo a vedere. Spero che un aumento del contributo ci sia indipendentemente dal tema. Ma so che sono questioni complesse che non dipendono solo dagli assessori o dai Comuni».

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