Da Milano all'Etiopia, ecco chi sono i vincitori

Tra i prescelti una ricercatrice nigeriana. L'impegno del gruppo per ambiente e rinnovabili

L'edizione 2017 dell'Eni Award, per celebrare il decennale del riconoscimento internazionale assegnato ai migliori talenti della ricerca in ambito energetico e ambientale, è stata contraddistinta dall'istituzione di una nuova categoria: il premio «Debutto nella ricerca: Giovani Talenti dall'Africa», riservato ai laureati di università africane a testimonianza dell'impegno del gruppo italiano verso l'intero continente. I riconoscimenti, consistenti nella copertura delle spese per un dottorato di ricerca presso università italiane (circa 26mila euro all'anno) sono stati assegnati alla ricercatrice nigeriana Blessing Onyeche Ugwoke e al geofisico Yemane Kelemework Equbamariam, proveniente dall'Etiopia, Stato in cui Eni non è presente. La prima ha realizzato uno studio sulle bolle di tipo spherical cap per la misurazione della portata e della pressione nei pozzi di idrocarburi. Equbamariam ha raccolto nuovi dati magnetici per migliorare l'analisi della struttura, della profondità di Moho e delle distribuzioni di densità della crosta sotterranea nell'area della Rift Valley etiopica e degli altipiani adiacenti.

Il premio «Transizione energetica» del valore di 200mila euro, relativo alle innovazioni nel settore degli idrocarburi per la decarbonizzazione del sistema energetico, è stato assegnato al tedesco Robert Schlögl per la ricerca Approccio composito per abilitare la trasformazione dei sistemi energetici. Al fine di aumentare la quota di mercato dell'energia elettrica rinnovabile nel sistema energetico, è necessario convertirla in combustibili (solar fuels). La catalisi rappresenta lo strumento indispensabile per raggiungere questo obiettivo. Schlögl si è contraddistinto per un approccio integrato Schlögl nella progettazione di catalizzatori per lo splitting elettrochimico dell'acqua in idrogeno e ossigeno, per la riduzione dell'anidride carbonica con idrogeno a metanolo.

Il professor Graham Hutchings di Cardiff ha ricevuto il riconoscimento «Soluzioni ambientali avanzate» (200mila euro) per la ricerca sui catalizzatori a base di oro per la produzione di cloruro di vinile: una soluzione più ecologica e meno inquinante rispetto ai tradizionali catalizzatori a base di mercurio. Il premio «Frontiere dell'energia» (200mila euro) è stato assegnato al danese Jens Nielsen per la ricerca Produzione rinnovabile di combustibili e prodotti chimici attraverso lieviti. Gli studi di Nielsen nell'ambito della microbiologia industriale si concentrano principalmente sullo sviluppo del lievito Saccharomyces cerevisiae (il comune lievito di birra) come cell factory per la produzione di combustibili e prodotti chimici.

I due riconoscimenti «Debutto nella ricerca» del valore di 25mila euro ciascuno, sono stati invece assegnati a Matteo Fasano del Politecnico di Torino che ha studiato le applicazioni energetiche delle nanotecnologie (trasferimento di calore e massa) e a Stefano Langé del Politecnico

di Milano che ha sviluppato un nuovo processo per la purificazione del gas naturale tramite distillazione a due livelli di pressione e a basse temperature senza formazione di ghiaccio secco e senza utilizzo di solventi.

OL

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