Milano come Budapest, Baden o come Marienbad. A ciascuno il paragone che preferisce. Fatto sta che Milano avrà le sue terme. I lavori partiranno prima dellestate e nel giro di due anni anche le signore avranno un buon motivo per andare a San Siro: trattamenti di bellezza, sedute di fanghi, un caffè in un giardino che cambia colore con le stagioni, immersioni in acqua calda e solforosa con le amiche.
Tra via Fetonte e via Achille, tra il Meazza e lIppodromo per intenderci, sorgono le Scuderie De Montel: edificio, costruito nel 1920 a doppia firma Arrigo Cantoni e Paul Vietti Violi (gli stessi dellIppodromo del Galoppo), è in stile eclettico e dal forte sapore romantico, con quel tetto di ardesia alla francese, le decorazioni in cemento armato stile liberty, il porticato neo rinascimentale.
Non si creda però che l«acqua marcia» allombra della Madonnina sia una novità, anzi. Solo i vecchi milanesi, però, sanno di cosa stiamo parlando e soprattutto dove scovarla: vicino allArena un gran via vai di taniche, il primo indizio. la fontana si trova al parco Sempione, mentre in viale Piceno ne esiste unaltra, rimasta, però, «a secco». Ecco perché quando lanno scorso il Comune ha indetto il bando per la ristrutturazione e la riqualificazione delle scuderie De Montel, a rischio di crollo per lo stato di abbandono in cui si trovano da ventanni, da quando cioè un privato le ha «restituite» al Comune come scomputo di oneri di urbanizzazione, il Consorzio Stabile e, in particolare, larchitetto Giovanna Franco Repellini hanno pensato alle Terme, vincendo così il concorso.
A Milano mancano, mentre abbondano i cittadini che ne avrebbero bisogno: sono infatti oltre diciassettemila le persone che ogni anno curano osteoartrosi generalizzata, malattie delle vie respiratorie superiori, sinusiti croniche e dispepsia in giro per la Lombardia, se non per lo Stivale. La struttura infatti, che sarà in parte convenzionata con la Asl, si aspetta di accogliere almeno 350mila presenza annue. Chiunque, inoltre, potrà accedere alla «fonte della salute» e bere gratuitamente lacqua sotto stretto controllo medico. Non solo, il ristorante con bar allaperto (si parla anche di un gazebo per ospitare concerti e incontri nel giardino, che cambierà colore a seconda delle stagioni) offrirà menù differenziati curati da un dietologo. Massimo riserbo, invece, su chi gestirà la struttura e la produzione di prodotti termali, dalle creme di bellezza alle acque salubri per trentanni, anche se dal consorzio assicurano che si tratterà di un gestore di altissimo livello. Linvestimento è notevole: trenta milioni di euro la spesa complessiva, mentre ammonta a 265mila euro lanno la quota che il Consorzio versa al Comune per la gestione.
«Quando sono entrata nelledificio sono rimasta senza fiato - racconta larchitetto Giovanna Franco Repellini - poi mi è venuta lidea delle terme, partendo proprio da una particolarità del sottosuolo milanese, cioè la falda termale. Il Consorzio Stabile si è appassionato allidea e lha portata avanti».
«Tutto è pronto: entro un mese - spiega lingegnere Massimiliano Deadamich, socio del consorzio - partiranno i lavori di messa in sicurezza delledificio e di consolidamento strutturale, dopo di che passeremo al restauro conservativo, che sarà molto rigoroso tanto che manterremo addirittura gli stessi materiali. Entro la fine dellanno, inoltre, procederemo a scavare il pozzo fino a quattrocento metri di profondità». Un altro anno servirà invece per le analisi dellacqua, «che giudicheremo soddisfacente solo quando temperatura, percentuale di zolfo e portata raggiungeranno le giuste proporzioni. Contiamo dunque di aprire lo stabilimento allinizio del 2010».
Le terme ospiteranno al piano terreno le stanze per le inalazioni, ricavate nelle cellette delle scuderie, gli studi medici, poi negozietti compatibili, unedicola, un negozio di costumi da bagno per gli «smemorati», il parrucchiere e una rivendita di prodotti termali rigorosamente made in Milan. Al primo piano, invece, i grandi saloni nel sottotetto ospiteranno una hall, sala convegni e altri studi medici. Nel retro delle scuderie verrà edificata infine la parte nuova, tutta vetrate e con il tetto di rame: «Il nuovo edificio - racconta larchitetto Giovanna Franco Repellini - è pensato per essere in armonia con lesistente.
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