Sabrina Cottone
«Abbiamo assoluta certezza della convenienza del Bond» garantisce Mario Talamona ai consiglieri della commissione Bilancio. Lassessore allEconomia ha portato un drappello di consulenti, numeri e carte. E spunta una somma finale calcolata su un prestito di 1,8 miliardi di euro: la convenienza finanziaria è di 57 milioni di euro in trentanni. Il massimo del beneficio si godrà nel 2005, perché non sono previsti pagamenti nel corso dellanno e così nel 2005 saranno liberate risorse per 106 milioni. Condizione necessaria è che il consiglio approvi entro lunedì la delibera sul Milano Bond: andare oltre significherebbe perdere i benefici fiscali sul primo semestre e ritrovarsi con 53 milioni in meno da spendere. «Vi chiediamo di fare in fretta» lappello di Talamona.
Ma lopposizione sembra decisa allostruzionismo e contesta sia la decisione di emettere il bond nellultimo anno di mandato che la richiesta al consiglio di una «delega in bianco» da parte della giunta. «Unoperazione da campagna elettorale che trasferisce il debito agli anni prossimi» attaccano i consiglieri Emanuele Fiano, capogruppo a Palazzo Marino dei Ds, e Basilio Rizzo di Miracolo a Milano. Per dibattere sul tema sono state convocate due commissioni per domani e lunedì. Poi si arriverà al decisivo consiglio comunale.
Il debito del Comune è di 3 miliardi su euro. La finanziaria del 92 consente agli enti locali di rifinanziare i mutui mediante il collocamento di prestiti obbligazionari di nuova emissione, purché ci sia un vantaggio economico. Operazione che hanno già compiuto la Regione Lombardia e Abruzzo, il Comune di Napoli e di Roma. Adesso è in arrivo anche il Milano Bond. «Non abbiamo avviato prima loperazione perché solo questanno abbiamo avuto la certezza del credito dimposta» spiega Talamona. E aggiunge: «La relazione degli arranger assicura che cè una convenienza economica che deriva dalla diminuzione dei tassi. Inoltre, otteniamo una curva più dolce e senza picchi che alleggerisce il carico per le future generazioni».
Limporto del Milano Bond sarà tra gli 1,7 e un massimo di 1,85 miliardi di euro, avrà scadenza trentennale e sarà collocato presso investitori istituzionali quali fondi pensione, assicurazioni e fondi dinvestimento. I quattro istituti che lo emetteranno sono Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa. Sarà quotato sulla Borsa di Lussemburgo e soggetto a legge e giurisdizione inglese, come avviene per la gran parte dei titoli eurobond.
Sul Milano Bond resta lincognita Cassa Depositi e Prestiti.
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