È Milano la capitale dei biglietti aerei venduti in Italia. Qui viene acquistato un volo su tre e in particolare il 32 per cento dei biglietti internazionali, il 40 per cento delle prenotazioni business e il 33 per cento del totale dei biglietti emessi nel Paese. È uno dei risultati della ricerca Ambrosetti su «Lo sviluppo del sistema del trasporto aereo in Nord Italia: un fattore di competitività per il Paese», realizzata in collaborazione con la Sea (la società di gestione degli aeroporti di Linate e Malpensa) e presentata durante il workshop economico di Cernobbio.
Secondo lo studio, lo sviluppo dellaeroporto di Malpensa come hub (ovvero come aeroporto che raccoglie voli a breve e medio raggio e li smista su rotte intercontinentali) può portare entro il 2020 a un incremento del 2,55% del Pil del Nord Italia, mentre se Malpensa venisse ridotta a uno scalo point to point (cioè solo con voli a breve e medio raggio) il Pil aumenterebbe solo dell1,2%.
I biglietti venduti nel nord Italia (secondo la ricerca Ambrosetti che per questa elaborazione si basa sui dati Alitalia 2006/2007) rappresentano la quota maggioritaria del Paese. «Il bacino del Nord Italia, con i suoi 26,57 milioni di abitanti, è una delle aree più ricche dEuropa e più attrattive dal punto di vista della domanda di trasporto aereo a livello nazionale» si legge nello studio. Il 62 per cento dei biglietti aerei è venduto nel Nord Italia, una quota che sale al 68 per cento se si considerano i soli biglietti internazionali. Se poi si tiene conto soltanto del comparto business, il 62 per cento delle prenotazioni è fatto al Nord.
Malpensa - aggiunge lo studio - sta crescendo con indici tra i migliori dEuropa e con livelli di qualità altamente competitivi con gli altri scali europei (nei primi 6 mesi del 2007, secondo la classifica dellAea, è risultato laeroporto più puntuale dEuropa). Nei primi 8 mesi dellanno sono transitati oltre 16 milioni di passeggeri con un aumento del 9 per cento rispetto allo stesso periodo dellanno precedente.
La focalizzazione di Alitalia sulla sola Fiumicino - continua la ricerca - comporterebbe una sostanziale perdita di passeggeri in transito che potrebbe aggirarsi intorno ai 7 milioni (solo in parte recuperabili da Fiumicino). Per la compagnia di bandiera la perdita sarebbe pari a circa 700-1.000 milioni di euro in ricavi caratterizzati da alta redditività, considerata la prevalenza business dei passeggeri in transito su Malpensa.
A commentare i dati il presidente della Sea, Giuseppe Bonomi, che proprio sulla base di questi numeri si è detto «indignato» dal fatto che il piano di Alitalia preveda un taglio di 150 voli internazionali da Malpensa e che non sia stata fatta ancora alcuna comunicazione ufficiale su quando e come saranno tagliate le rotte: «Pretendo che Alitalia ci faccia conoscere il piano industriale per il 2008».
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