Dentro Milano c’è una Firenze di immigrati

Quattrocentomila immigrati su 3 milioni e 800mila abitanti. «È come avere Firenze dentro la provincia di Milano». A scattare una fotografia imparziale della situazione è il prefetto Gian Valerio Lombardi. Dopo che il premier Silvio Berlusconi ha parlato di Milano come «una città africana», al responsabile della sicurezza non resta che confermare come la presenza degli extracomunitari sia «un problema innegabile con cui dobbiamo confrontarci, il Paese deve organizzare un’immigrazione sostenibile». Gli immigrati sono troppi? «Giudicate voi - allarga le braccia - 6 milioni di persone per una popolazione che non ha raggiunto i 60 milioni, è significativo». A Milano «si è fatto un buon lavoro», ma proprio perché è una città ricca «attira molte più persone». Lombardi premette che la convenzione di Ginevra «non ci consentirebbe forse di mettere tetti alla circolazione dei richiedenti asilo, ma si potrebbe, come propone il sindaco, parlare di tetti per l’assistenza, altrimenti ognuno va nel posto che ritiene più vantaggioso». È di due giorni fa l’arresto di 5 terroristi maghrebini che nel 2006 preparavano un piano per colpire la città. Il prefetto ammette che «più aumenta la componente di persone che non conosciamo, più bisogna mettere in conto il rischio di fenomeni come questo».
Le parole del premier hanno acceso il dibattito. Se il candidato presidente del Pd alla Provincia Filippo Penati replica che «Milan non è il Burundi, ma l’è un gran Milan» e pur ammettendo che «ci sono troppi rom e clandestini» addossa la colpa al «governo delle destre che non ha fatto abbastanza per impedirlo», il ministro della Difesa Ignazio La Russa ribatte che «chi entra in un Paese non dipende certo dal sindaco». Milano, «non è una città africana per la qualità della vita, dei servizi, della sicurezza. Berlusconi voleva dire che la sinistra ha fatto entrare tutti e che bisogna contrastare l’immigrazione clandestina che danneggia gli stranieri onesti e gli italiani. Se non si mette freno c’è il rischio che un Paese che non è xenofobo lo possa diventare».
Concorda il governatore Roberto Formigoni, «il governo Prodi ha permesso l’ingresso di clandestini, è stato l’unico a non chiedere neppure la moratoria quando la Romania entrò nell’Ue». Il vicesindaco De Corato fa presente che ci sono 185mila stranieri regolari, il 13,5% della popolazione: «Quando nelle alte sfere del mondo cattolico e del centrosinistra parlano di città chiusa si vadano a vedere questi dati».

Il capogruppo della Lega Matteo Salvini assegna «la tessera ad honorem della Lega a Silvio e a Penati, si sono accorti che ci sono troppi extracomunitari. A questo punto dico: un voto in più alla Lega e un rom in meno a Milano».

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