«Milano candidata a ospitare una grande conferenza per la pace in Medio Oriente»

Due popoli, due Stati. Milano si candida a ospitare un’iniziativa importante per la pace, e da Milano torna ad alzarsi una voce per il dialogo in Medio Oriente. Una voce fatta di voci diverse: gli Amici di Israele e la comunità ebraica, ma non solo, anche le donne arabe d’Italia e la comunità religiosa islamica (Coreis), avanguardia dell’Islam moderato e dialogante.
Voci, identità e storie che si sono incontrate ieri, in piazza San Carlo, alternandosi in una sorta di «staffetta oratoria» a sostegno della tregua a Gaza. Un’iniziativa per il diritto alla sicurezza dello Stato israeliano, e per il diritto alla democrazia dei palestinesi «vittime di Hamas».
Una piattaforma trasversale e «bipartisan» sottoscritta dal presidente del Consiglio comunale di Milano Manfredi Palmeri, di Forza Italia (che aveva proposto un «Israele Day» a Milano) e a cui ha aderito il presidente della Provincia, Filippo Penati, del Pd, accompagnato dal suo vice, Alberto Mattioli.
«È una gioia vedere il cielo di Milano attraverso tante stelle di David - ha detto Palmeri - questa è una città civile, che le bandiere le fa sventolare e non le brucia. Questa piazza non è neanche una risposta ad altre manifestazioni. È un’altra cosa. Noi siamo con Israele perché siamo per la vita, per la democrazia, per i diritto anche del popolo palestinese, negati da Hamas».
«Siamo tutti amici di Israele - ha detto Penati - siamo qui per manifestare solidarietà al popolo israeliano, e a quello palestinese, e chiedere che torni la pace, fondata sulla prospettiva dei due stati, a cui siano riconosciuti diritti e sicurezza, nell’ambito di una pace giusta. Milano è in prima fila con chi vuole la pace».
Palmeri candida Milano a giocare un ruolo di primo piano, ospitando un’iniziativa dedicata al processo di pace: «Lo abbiamo fatto molte volte per iniziative significative anche se piccole, credo che questa città abbia le carte in regola per accogliere un evento più strutturato dedicato al futuro del Medio Oriente. Milano è mediolanum, luogo di mezzo, geograficamente e, in mezzo alle ragioni, degli uni e degli altri». D’accordo Penati: «Milano tradizionalmente ha sempre operato per la pace, credo che una iniziativa di questo tipo sarebbe una grande occasione».
«Non si tratta di scegliere fra Israele e Palestina - ha detto il segretario degli Amici di Israele, Davide Romano - ma fra democrazia e dittatura. Hamas è il vero nemico del popolo palestinese». Lunedì un «albero della pace» sui cui rami «cresceranno» le bandiere di Israele e Palestina, sarà consegnato dagli Amici di Israele al presidente Palmeri, «come rappresentante del Comune e di tutta la città». Un albero che crescerà a Palazzo Marino.
Oggi una nuova tappa di questo percorso di dialogo.

Con il ministro per le Politiche comunitarie, Andrea Ronchi, l’imam di via Meda Yahya Pallavicini, il responsabile della Curia per l’ecumenismo don Gianfranco Bottoni, il rabbino capo di Milano Alfonso Arbib, e l’assessore alla Cultura Massimiliano Finazzer Flory.

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