Milano, capitale del collezionismo

Milano capitale anche delle aste e del collezionismo d'arte. È questo uno degli elementi che sono emersi ieri alla presentazione - nello splendido Palazzo Majnoni d'Intignano, sede di Unione Fiduciaria - dei risultati dell'accordo avvenuto un anno fa per la consulenza e la quotazione d'arte tra Dorotheum, la più antica casa d'aste europea, Bank Medici, merchant bank viennese, e la stessa Unione Fiduciaria, che raggruppa le trenta principali Banche Popolari Italiane. «A Milano ci sono le attrezzature di base per la valutazione e lo studio delle opere d'arte» ha spiegato Attilio Guardone, amministratore delegato e direttore generale di Unione Fiduciaria. «Oltre all'indispensabile diffusione di gallerie d'arte e antiquari e collezionisti privati. Ci sono le organizzazioni che garantiscono un trasporto sicuro delle opere d'arte acquistate in tutto il mondo. Guarda caso inoltre le iniziative di art banking fanno capo tutte a banche che hanno sede a Milano». Non a caso Dorotheum ha aperto i suoi uffici a poi la sua casa d'aste a Milano. E forse non a caso una casa d'aste di importanza globale come Christie's Italia ha abbandonato Roma per insediarsi a Palazzo Clerici a Milano. Se si pensa che secondo il World Health Report 2007, sono 205mila i milionari in Italia e che per essi la quota di investimento in arte e preziosi cresce in maniera costante - con un incremento, secondo Banca d'Italia, del 129% per la categoria «oggetti di valore» - possiamo capire che cosa significhi per Milano saper offrire a questi potenziali collezionisti d'arte le migliori strutture nell'ambito della consulenza. Le partnership tra case d'asta e grandi gruppi finanziari sono in grado di distribuire valutazioni plausibili in grado di regolamentare un mercato che spesso si lascia trasportare dall'irrazionalità emotiva o invalidare da prezzi «gonfiati» da soggetti senza scrupoli. Ormai l'arte è universalmente considerata un bene di lusso e Milano è da anni il punto di riferimento nel mercato del lusso in Italia: «Se l'arte è un bene voluttuario» prosegue Guardone, «è ovvio che il suo acquisto ben si accompagna a tutte le altre occasioni di comprare voluttà. Da tutto il mondo si arriva a Milano per scegliere e comprare moda e design made in Italy e da tutto il mondo già si viene e si verrà a Milano ancora di più per far valutare e comprare arte. O per depositarla, visto che qui le banche hanno i propri depositi d'arte principali». Milano polo d'attrazione per i principali investitori, dunque, specialmente per quelli che vengono chiamati i «nuovi ricchi», provenienti da paesi come la Russia o la Cina: «La porta del collezionismo d'arte oggi è aperta a tutti» ha dichiarato ieri lo storico dell'arte Philippe Daverio.

«E ogni italiano pensa che dentro di lui sia nascosto un piccolo Lorenzo De Medici. Invece è importante affidarsi a professionisti che prevengano l'imminente crisi dell'esaltazione di alcune tendenze, come l'arte contemporanea».

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