Milano capitale dell’innovazione L’impresa è sempre più high-tech

La città prima nelle nuove tecnologie: 15mila aziende, ovvero una su otto in Italia

Gianandrea Zagato

«Milano si pone come avanguardia a livello nazionale a partire dall’innovazione». Carlo Sangalli sintetizza la realtà milanese, che è prima della classe con 15.166 aziende nel settore tecnologico ovvero il 12,5 per cento delle imprese italiane high-tech e con più di 145mila addetti ossia il 17,4 per cento del totale nazionale. Indicazione chiara e indiscutibile che secondo il presidente della Camera di commercio ambrosiana è il risultato del “fare sistema”: «Sul terreno dell’innovazione il nostro territorio vanta posizioni importanti, dal numero di imprese che pensano e che fanno pensare all’occupazione nei settori ad alta tecnologia e conoscenza».
Apprezzabile posizionamento che, naturalmente, dev’essere accompagnato «da investimenti per favorire la nascita delle idee innovative e per ampliare l’apertura verso nuove tecnologie». Futuro che, aggiunge Bruno Ermolli, si traduce pure con «l’arrivo a Milano dell’agenzia nazionale per l’innovazione, importante riconoscimento al nostro sistema economico fortemente competitivo». «Riconoscimento» che rappresenta - dichiara il presidente di Promos, azienda speciale della Camera di commercio per l’internazionalizzazione - un’altra opportunità concreta «in un mondo sempre più interconnesso e quindi più concorrenziale, dove occorre investire nell’innovazione che è una delle leve decisive di sviluppo della nostra economia».
Valutazioni accompagnate ancora da un’altra testimonianza di quanto l’area milanese sia vitale e dinamica: con il 46 per cento del totale nazionale di interscambio commerciale di prodotti innovativi nell’Europa a 25, Milano detiene una quota superiore a Paesi come Grecia, Portogallo e Polonia. Come dire: Milano pesa sull’interscambio europeo più di intere nazioni, mentre l’Italia rappresenta il 6 per cento dell’interscambio high-tech in Europa. Dato che emerge dal rapporto innovazione 2006, dove dietro Milano - in testa sia per numero di imprese che per addetti (il 17,4 per cento del totale italiano e il 68 per cento di quello lombardo) - si piazzano Roma (8.730 imprese), Torino (6.602), Napoli (4.921) e Brescia (2.903).
Ma, vediamo, in dettaglio quest’exploit in salsa ambrosiana, dove i settori più gettonati dalle aziende innovative sono, nell’ordine, l’informatica (66,2 per cento pari al 13,1 per cento di tutte le imprese italiane del ramo), strumenti di precisione (17,9 per cento), telecomunicazioni (6,4 per cento). Importante è anche la fabbricazione di prodotti farmaceutici (98 imprese, più del 51 per cento del totale nazionale) e gli studi di architettura e ingegneria (181, dieci per cento del totale italiano), mentre sono 410 le imprese che si dedicano alla ricerca e sviluppo rappresentando il 15,6 per cento delle imprese nazionali del comparto e quasi il tre per cento delle aziende innovative meneghine.


La ricerca della Camera di commercio si completa con un ultimo positivo dato: l’import high-tech milanese copre il 54 per cento dell’import italiano con oltre 21 miliardi e 600 milioni di euro, quasi di 9 miliardi per l’export che contribuisce per il 33 per cento al totale dell’export nazionale.
gianandrea.zagato@ilgiornale.it

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