Cronaca locale

Milano città più ricca d’Italia Reddito e tasse da record

Milano ricca, Milano capitale dell’impresa e del lavoro. E dunque anche capitale delle tasse. Sfiora i 31mila euro il reddito medio pro capite nel capoluogo lombardo. Di gran lunga superiore alla media nazionale, che supera appena i 19mila euro. E quasi il doppio del reddito catanese, che si ferma a 18.600 euro e chiude mestamente la classifica delle città italiane. Il reddito milanese, come quello delle altre città italiane, è in crescita: del 3,6% rispetto all’anno precedente.
Così è nitida e puntuale la fotografia del Paese che emerge dalle anticipazioni del Corriere della Sera sulle dichiarazioni dei redditi relative al 2008 e presentate alla Agenzia delle Entrate nel corso del 2009. Una fotografia che restituisce ancora una volta l’immagine di una città dinamica, centro del sistema produttivo lombardo, a sua volta cuore pulsante dell’economia nazionale.
I redditi complessivi degli italiani nel 2009 sull’anno di imposta 2008 sono cresciuti: i contribuenti hanno dichiarato precisamente un imponibile medio di 19.110 euro, pari a 1.592 euro al mese, il 3% in più rispetto all’anno precedente. Tra le città, dunque, Milano è quella con il maggior reddito (30.930 euro l’anno); al secondo posto Roma con 25.650 euro di reddito medio annuo per contribuente; all’ultimo posto invece come detto figura Catania (18.600 euro).
La Lombardia si conferma la regione più ricca, con 22mila e 500 euro pro capite e oltre 160 miliardi di euro di reddito complessivo prodotto in un anno dai 7.115.432 contribuenti attivi nella Regione - una bella fetta dei 41 milioni produttori di reddito italiani, che insieme arrivano a oltre 780 miliardi annui, il reddito complessivo nazionale.
Anche il reddito dichiarato in Lombardia è in aumento, del 2%, rispetto al 2007, mentre era a 21mila 600 euro nel 2006. Seconda regione il Lazio con 21mila e 500 euro. Al terzo posto l’Emilia Romagna con 20mila e 500 euro. Poi la cintura del Nord: Valle d’Aosta, Liguria, Trentino, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Ancora le regioni del centro. La classifica continua con le regioni del Meridione, chiudendosi con la Calabria, la più povera con meno di 14mila euro.
Tra le novità che emergono dai dati più recenti sulle dichiarazioni figura l’aumento dei redditi dichiarati nelle regioni del Mezzogiorno, in molti casi superiore alla media nazionale del +3%. Ma il divario resta ancora profondo, in termini di reddito e dunque di Irpef. Tanto che, a seconda del punto di vista da cui si analizzano i numeri del fisco italiano si può parlare di una questione meridionale che riguarda il lavoro, l’impresa e il prodotto interno, ma anche una questione fiscale settentrionale.

Uno squilibrio che rimanda all’esigenza di una riforma federalista non solo dell’architettura statale, ma anche del sistema fiscale e tributario.

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