A Milano due terroristi detenuti a Guantanamo La procura irritata per la fuga di notizie

Due terroristi che si trovavano detenuti a Guantanamo sono stati trasferiti ieri in Italia. Si tratta del tunisino Riadh Ben Mohamed Nasri e di Ben Mabruk, coinvolti in due inchieste dei pubblici ministeri Armando Spataro ed Elio Ramondini. Nasri è stato interrogato in serata dal gip Guido Salvini che aveva emesso una misura di custodia cautelare nei suoi confronti, quando già si trovava a Guantanamo, per associazione per delinquere con finalità di terrorismo. I due sono stati poi portati in carcere. Il trasferimento è stato oggetto di una lunga trattativa con gli Stati Uniti.
La misura cautelare era stata emessa nel 2007 nei confronti di nove islamici che secondo l’accusa si erano associati per «commettere per finalità di terrorismo più delitti di immigrazione clandestina, ricettazione, contraffazione di documenti d’identità, violenza personale, e acquisto e vendita di monete false», si legge nel capo di imputazione.
Secondo l’accusa, l’organizzazione criminale era un’«articolazione nazionale anche del Gruppo Salafita per la Predicazione ed il Combattimento G.S.P.C.» ed era «comunque operante in diretto collegamento con una rete di analoghi e affini gruppi attivi in altri Stati europei (in Germania, in Inghilterra, in Spagna, in Belgio e Francia) ed altri Paesi extraeuropei (tra i quali Algeria, Pakistan, Afghanistan e Tunisia)». Ancora, il tunisino e i coindagati operavano «un complessivo programma inquadrato in un progetto di “jihad”, intesa, secondo l’interpretazione della religione musulmana propria dell’associazione, nel senso di strategia violenta per l’affermazione dei principi “puri” di tale religione anche utilizzando la disponibilità di taluni associati ad azioni suicide in Italia ed all’estero». Nasri, alias Abou Dujana, di 43 anni è ritenuto in particolare il promotore ed organizzatore. Nella misura viene definito il «capo dei tunisini» a Jalalabad in Afghanistan «da dove manteneva stretti e costanti rapporti con la struttura in Italia e a Milano da dove proveniva». A lui era affidato il compito di «organizzare la logistica dei mujaheddin provenienti dall’Italia.


La notizia dell’arrivo dei due terroristi è stata anticipata ieri sera dal Tg1 ed ha provocato l’irritazione del procuratore aggiunto di Milano, Armando Spataro: «Rifiutiamo di fare qualsiasi commento e avevamo raccomandato il riserbo assoluto sulla vicenda».

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