da Milano
Lappuntamento è fissato a Milano per martedì quando, a meno di imprevisti, lad di Borsa Italiana, Massimo Capuano, incontrerà quello di Euronext, Jean-François Theodore, accelerando le trattative per portare la società che gestisce Piazza Affari nella nuova Borsa paneuropea. Dove potrebbe poi confluire anche il New York Stoxx Exchange.
Le strade sono aperte ma gli advisor starebbero lavorando su una fusione tra le due società; le alternative sarebbero una partnership o unalleanza di impronta federativa. Domani gli advisor fisseranno la scaletta degli incontri, così come Capuano e Theodore dovrebbero affrontare da subito la governance. Theodore si è già espresso a favore di una rappresentanza italiana nel cda del nuovo aggregato, portando da 9 a 10 il numero dei consiglieri (11 sarebbero invece i rappresentanti del Nyse). Più difficile, invece, stimare la quota di Borsa Italiana prima in Euronext e poi nel nuovo soggetto. Considerando le capitalizzazioni, a Milano spetterebbe il 13-14% di Euronext, e quindi il 6% della società post fusione con il Nyse, ma molto incideranno gli equilibri che saranno raggiunti: dal 7 al 9 giugno si terrà a Zurigo il summit delle Borse europee e gli advisor potrebbero sottoporre una prima bozza di intesa.
Leventuale intesa tra Euronext e il Nyse deve tuttavia superare lo scoglio di Deutsche Börse che, arruolata Hawkpoint Partners come advisor, secondo il quotidiano inglese Daily Telegraph starebbe pensando di rivedere al rialzo la propria offerta per renderla «più attraente» per Euronext.
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