Milano, la figlia della vittima: "In Italia non c'è giustizia"

Stop simbolico dell'Atm alle 15,10: l'ora dell'incidente. Morta una donna, 21 i feriti: stabili le loro condizioni. Trabucchi al pm: "Sono distrutto". La figlia della vittima: "Tanto non gli faranno nulla". ESCLUSIVO: il film dell'incidente

Milano, la figlia della vittima: 
"In Italia non c'è giustizia"

Milano - Un mazzo di fiori gialli appoggiati al palo del semaforo davanti al tribunale. Segatura sull'asfalto, mezzi Atm fermi per un minuto nel pomeriggio, alle 15,10 l'ora dello schianto. Un funerale da celebrare, quello di Giuliana Grossi, 52 anni, uccisa nello schianto. Tre persone che lottano ancora tra la vita e la morte in ospedale. L'interrogatorio dell'autista del suv in procura. Sono i segni tangibili che ricordano a Milano la tragedia di San Valentino. 

Interrogatorio È ripreso oggi davanti al pm Cecilia Vassena l’interrogatorio di Marco Trabucchi, il 38enne procuratore di calciatori indagato per omicidio colposo e lesioni plurime. Trabucchi, il proprietario del suv che sarebbe stato all’origine dell’incidente, è entrato nell’ufficio del pm con il suo difensore di fiducia, l’avvocato Vinicio Nardo. Da quanto si è saputo, prima dell’interrogatorio di Trabucchi era atteso un testimone, che però ha rinviato la sua deposizione in quanto era impegnato a rilasciare un’intervista a una tv, cosa che avrebbe destato una certa irritazione in procura. "Non ho parole, potete immaginare. Sono distrutto. È stata una circostanza allucinante però capisco che su quella macchina c’ero io". Sono le poche parole mormorate da Marco Trabucchi dopo l’interrogatorio davanti al pubblico ministero Cecilia Vassena.

La difesa "Trabucchi ha ripetuto di essere stato costretto con l’auto a sbandare per evitare due pedoni che attraversavano la strada, ma si tratta di fotogrammi, quasi di una sensazione, dettagli molto scarni". Sono le parole di Nardo, difensore di Trabucchi. Secondo Nardo, Trabucchi ha fatto solo delle precisazioni perché ieri aveva già spiegato tutto. Solo adesso sta realizzando del tutto la tragedia di cui è stato protagonista e naturalmente riferisce di fotogrammi di millesimi di secondo. L’avvocato Nardo si dice certo: "Questa storia cambierà la sua vita, ma lui adesso oltre che disponibile ad aiutare gli inquirenti a ricostruire la dinamica dei fatti, vuol fare qualcosa per aiutare le vittime, chi è rimasto ferito e confortare i parenti della vittima. Trabucchi è una persona addolorata, travagliata".

La figlia della vittima "Meglio che non si faccia vedere al funerale". Lo ha detto Fabiana, 27enne, una delle figlie di Giuliana Grossi, la vittima dell’incidente. La giovane si riferisce a Marco Trabucchi: "Dov’è lui adesso? Dove sta? Mi hanno detto che tra due giorni torna in Svizzera e che non gli faranno niente". Fabiana ha poi concluso: "A me del risarcimento non me ne frega niente. Non c’è giustizia in Italia".

I feriti gravi Sono 21 i passeggeri ancora ricoverati in ospedale dopo lo scontro. Quattro di loro versano in condizioni molto gravi. A fornire questo primo bilancio è stato il vicesindaco di Milano Riccardo De Corato. Sono ancora in prognosi riservata una donna americana, ricoverata al Fatebenefratelli, l’autista del bus, in cura al San Carlo, il conducente del tram, affidato ai medici del Policlinico, e una donna sudamericana, cui i medici del Sacco hanno dovuto amputare una gamba. Gli altri 17 feriti versano in condizioni meno gravi. Tre (un uomo e due donne) sono ospitati al San Raffaele, altri tre (due donne e un uomo) al Sacco, una donna israeliana al San Paolo e sette al Policlinico (due uomini, di cui uno di origine cinese e cinque donne). Ancora meno gravi le condizioni delle due donne e dell’uomo ricoverati al Niguarda.

Mezzi fermi Un stop simbolico dei mezzi pubblici è stato rispettato oggi alle 15 e 10 da parte di tutti gli autisti di autobus, filobus e tram.

Il fermo di un minuto è stato deciso in seguito all’incidente frontale tra l'autobus e il tram avvenuto ieri, proprio alle 15 e 10, in corso di porta Vittoria a Milano. I conducenti si sono fermati per ricordare la vittima e in solidarietà ai feriti.

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