Paola Castellazzo
Simboleggiano il potere sovrano e i mutamenti del tempo, sono segno di ricchezza e di prosperità di una nazione, raccontano la storia di un popolo e il suo modo di vivere. Le monete, e le medaglie in forma minore, sono da sempre considerate una delle testimonianze più apprezzate e suggestive di un passato che si vuole raccontare e capire.
La storia di Genova poi, città Superba per eccellenza, ricca di tradizioni e regina incontrastata di un commercio di cui fu caput mundi non può non vedere attraverso le sue monete un modo privilegiato di essere raccontata.
Per questo la mostra Storia di Genova (1138-1814). La collezione numismatica di Banca Carige, in programma fino al 19 marzo al Palazzo dei Giureconsulti di Milano, organizzata da Banca Carige insieme alla Banca Ponti listituto milanese specializzata nel private banking con sede in piazza Duomo che dal 2004 fa parte del Gruppo Carige, non può che essere apprezzata da numismatici, appassionati e turisti.
La mostra che espone 1200 monete d'oro, d'argento e mistura delle zecche del territorio della Repubblica di Genova diventa quindi un percorso virtuale, attraverso i secoli, alla ricerca di conoscenza di una storia fatta di lotte, ma anche espressione ultima della sopravvivenza e della forza di una città che riuscì a mantenere la propria indipendenza contro potenze soverchianti. Il percorso espositivo infatti prende il via dal 1138, quando la città ottenne dall'imperatore Corrado III il diritto a battere moneta, per terminare nel 1814 quando la Repubblica, annessa al Regno di Sardegna, non ebbe più la possibilità di produrre monete proprie e la zecca venne spostata in Piemonte.
Scudi, genovini (la prima moneta d'oro genovese del peso di 3.6 grammi), grossi, denari, quadruple, doppie, zecchini, lire, soldi, comprese le monete con iscrizioni in lingua araba, per gli scambi con il Levante, tra Europa cristiana e Oriente musulmano, parlano ai visitatori in un allestimento di grande interesse, in un bellissimo palazzo storico, in grado di evocare i fasti di un tempo passato, ma non lontano.
Scudi col «castello» o porta, dal nome latino di Genova, Ianua (che significa appunto porta), e scudi con la Madonna Regina di Genova, che hanno lasciato una traccia nella vita quotidiana della città, nei proverbi, nelle tradizioni come quella di appendere sulla culla dei bambini appena nati uno scudo con la Madonna per invocarne la protezione.
Una storia che racconta Genova quindi ma che si intreccia, in parte, con quella della città ospitante: la dominazione dei Duchi di Milano Francesco I Sforza (dal 1464 al 1466) e Galeazzo Maria Sforza (dal 1466 al 1476), influenzò infatti l'iconografia delle monete. Alcuni ducati mostrano infatti il Castello, simbolo della città ligure, sovrastato dal Biscione sforzesco.
Tanti i pezzi rari già ammirati, in questi primi giorni di apertura, da centinaia di persone, come il genovino di Paolo Campofregoso del 1488, le venticinque doppie del 1636 (170 grammi d'oro), alle dodici doppie e mezza del 1677, le dieci doppie del 1641, lo scudo dell'Unione del 1715, il tallero per il Levante del 1677 (al mondo ne esistono solo tre esemplari: il primo della collezione Carige, il secondo esposto all'Hermitage di San Pietroburgo e il terzo di una collezione privata), lo scudo di Giovanni Andrea I Doria di Loano, il mezzo scudo di Carlo Spinola di Ronco, che sono solo alcune delle meraviglie esposte nella splendida cornice di un palazzo storico affacciato sulla centralissima piazza Duomo.
Una collezione unica nel suo genere che nasce, nel suo nucleo originario, negli anni Sessanta con l'acquisto di alcune monete presso collezionisti genovesi per ampliarsi poi negli anni Settanta con acquisizione dell'intera collezione Gavazzi, che costituisce la quasi totalità della raccolta attuale. Negli anni successivi venne poi ulteriormente ampliata con altri importanti acquisti volti a darle una maggiore completezza, come a esempio la collezione Ferralasco con monete coniate nelle colonie genovesi d'oriente, simbolo dei commerci e dell'eccezionale vitalità della Superba. Chiude la raccolta una sezione antologica sui coni del Regno di Sardegna, del Regno d'Italia e della Repubblica Italiana. In tutto 1400 pezzi un tempo preziosa merce di scambio oggi splendidi gioielli da ammirare.
Una mostra, organizzata da Banca Carige che vuole essere una prima iniziativa culturale che unisce, simbolicamente, come nel passato, le due città. Una prima iniziativa quindi, a cui, assicura Andrea Ragaini amministratore delegato della Banca Cesare Ponti, ne seguiranno presto altre. Oltre alla numismatica, la collezione Carige vanta anche preziose raccolte di dipinti, ceramiche, arazzi, maioliche e sculture, care ai genovesi, e che presto potrebbero venire esposte a Milano.
Carige, leader in Liguria, presente in Lombardia sin dal 1984 con una quarantina di sportelli bancari e altrettante agenzie assicurative, è capofila di uno dei principali gruppi bancari assicurativi in Italia, composto da 5 banche (Carige, Cassa di Risparmio di Savona, Banca del Monte di Lucca, Cassa di Risparmio di Carrara, Banca Cesare Ponti), due compagnie di assicurazione (Carige Assicurazioni e Carige Vita Nuova) e una Società di Gestione del Risparmio (la Carige Asset Management Sgr).
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