La Milano by night mangia fino all’alba Ecco la mappa dei ristoranti tiratardi

Alzi la mano chi almeno una volta non si sia trovato in giro per la città, dopo la mezzanotte, a stomaco vuoto e senza voglia di tornarsene a casa per mettersi ai fornelli. Che fare? Vagare in cerca di un ristorante aperto quando le ore si fanno piccole non è impresa facile. E spesso non porta a risultati, nonostante Milano sia una metropoli.
In realtà delle cucine irriducibili ci sono. Con tanto di chef pronto a sfornarvi prelibatezze fino a notte inoltrata. Non solo, le alternative sono in grado di soddisfare molteplici gusti. Anche i più sofisticati. Si va dalla cucina più raffinata a quella popolare, dal piatto etnico alla genuinità delle tradizioni milanesi.
La palma della più stakanovista, tra le cucine notturne, va a quella del Peter Pan di via Pompeo Litta, zona Cinque Giornate. Ci si può sedere e ordinare una cotoletta alla milanese mentre fuori albeggia. Nel biglietto di presentazione, il ristorante viene raccomandato per il «dopo teatro». In realtà la clientela tipo è rappresentata da chi è costretto a lavorare sino a tardi. Giornalisti, poliziotti, tassisti e donnine allegre, più che altro. Anche se non è raro trovare comitive di trentenni di ritorno da una serata in discoteca. Simili, ma più modaioli, altri due locali tiratardi: il Gran Galeone di via Fiamma e Rosy e Gabriele di via Sirtori. Entrambi aperti fino alle 3, sono spesso mete di vip e calciatori.
Se si fanno le ore piccole con il o la partner, ecco una cena a lume di candela da leccarsi i baffi. Al San Vittore di viale Papiniano o al Tombon de San Marc in via San Marco, ve la possono servire sino alle 2. Ideali per gli inguaribili romantici. Meno intimi e più movimentati il Bastian Contrario (fino alle 2, cucina romagnola, ma contesto trasteverino) di via Pietro Custodi, l’Henry’s Cafe (chiusura alle 2, grigliate di carne e musica a go go) di viale Col di Lana, il Movida di via Gaspare Rosales (fino alle 3), l’Osteria Bel Sit (cabaret, dialetto e piatti tipici lombardi) e l’Osteria dell’Oppio (cucina spartana, ma ambiente divertente) di via Corelli.
Amati e frequentati dai giovani, per una pizza o un piatto di pasta dopo lo stadio o un giro nei locali della movida milanese, sono il Calafuria di viale Marche, il Momus di via Arco, il Carlsberg ai bastioni di Porta Nuova, il Rifugio del Ghiottone di viale Montegrappa e il Santa Monica di piazzetta Pattari. Classica poi la cena in discoteca prima di scatenarsi in pista: al Borgo di via Quinto Fabio Massimo, a Le Jardin au Bord du Lac all’Idroscalo, alle Scimmie di via Cardinale Ascanio Sforza o al Pelledoca di viale Forlanini. Cucina aperta fino a quando non si scatenano le danze. Molto trendy poi il Jamaica di via Brera, che a qualsiasi ora propone pasta o una sfiziosa focaccia di Recco. Tutto immergendosi nella splendida cornice di uno dei quartieri più tipici della città.
Per chi è in cerca, a orari proibitivi (fino alle 3), di un tocco di milanesità vera e propria a tavola, le proposte sono tutte di qualità: si va dall’Osteria della Conca Fallata di via della Chiesa Rossa, alla Cuncheta di via della Conchetta. Spazio, però, anche per altri «regionalismi». Perciò chi si reca al Vecio Friul di via Antonio Rosmini sa a cosa va incontro: una bettola tipica del nord est, con salumi e vini dal sapore rustico e indimenticabile. Se di vino si parla, poi, come non citare il Gradisca di via della Commenda, a metà tra bistrot ed enoteca. Piacere comunque assicurato.
Lombardi ok, ma un tocco di esoticità? Non manca di certo, neppure a tarda notte. Con uno sforzo d’immaginazione si può cenare in mezzo mondo. In Messico, per esempio, al Ganas di corso Como. O in Brasile, all’Adulis Pau Brasil di via Melzo. Per chi non ha voglia di attraversare l’Atlantico, ecco gli egiziani l’Arcata 1 e 2 in via Virgilio Inama o Gerolamo Turroni o il Faraone di via Masolino da Panicale, dove tra una pietanza e l’altra ci si può gustare anche una sensuale danza del ventre.

Sempre africani il Sans Egal di vicolo Fiori, l’Africa di via Lazzaro Palazzi, il Keren di via Marcello Malpighi o il Balofon di via Teodosio. Buon appetito, ma non esagerate: fra poche ore è già tempo di fare colazione.

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