Milano ormai è città d’arte Ha fatto enormi passi avanti

Per il prefetto dell’Ambrosiana il patrimonio conservato è inestimabile: dai tesori leonardeschi all’apertura del Museo del Novecento all’Arengario

Milano ormai è città d’arte Ha fatto enormi passi avanti

Mons Franco Buzzi*

Milano ha fatto enormi passi avanti, negli ultimi anni, per quanto riguarda la sua capacità di emergere nel contesto delle città d'arte italiane. Lo si è visto in occasione del restauro di Palazzo Reale. Oggi il complesso offre diverse sedi espositive di assoluto prestigio, che possono ospitare mostre d'arte che spaziano attraverso la storia delle culture e delle civiltà. Al rifacimento di Palazzo Reale, si associa l'apertura dell'Arengario, che si propone come museo stabile per le esposizioni dell'arte del Novecento. La vicinanza dell'Ambrosiana a queste sedi espositive offre al visitatore la possibilità di immergersi in un immaginario culturale e figurativo che spazia dal XIII secolo al '900.
Tra i progetti di eccellenza che negli ultimi anni siamo riusciti a portare a termine, c'é la sfascicolatura del Codice Atlantico di Leonardo Da Vinci, che la Biblioteca Ambrosiana aveva conservato in dodici corposi volumi rilegati. Oggi siamo in grado di offrire al pubblico la visione integrale dei 1119 fogli di cui si compone il Codice, e dei circa 2300 disegni di Leonardo. Si tratta di un patrimonio straordinario, unico al mondo. Il Codice Windsor conservato dalla regina di Inghilterra, ad esempio, si compone di 200 fogli per un totale di 600 disegni. E' evidente la sproporzione tra il patrimonio conservato a Milano e qualsiasi altra collezione del mondo. Vale a dire che Milano è la città leonardesca per eccellenza, con la quale «Leonardo, maestro fiorentino in Milano» ha amato identificarsi. Abbiamo in città percorsi leonardeschi che non sono legati soltanto al Cenacolo, ma diffusi in altri punti. Ogni tre mesi, proponiamo mostre tematiche dove i fogli del Codice Atlantico si offrono al pubblico presso la Sacrestia del Bramante di Santa Maria delle Grazie, il cui restauro verrà completato nei prossimi mesi, e la Sala Federiciana della Biblioteca Ambrosiana. Un tesoro di tale valore e bellezza, il nostro, che il Sindaco Letizia Moratti ha promosso una rete turistica per visitare i luoghi leonardeschi a Milano. Sempre di più, occorre fare rete tra le istituzioni pubbliche e quelle private, perché solo la fruizione condivisa del patrimonio culturale porterà un arricchimento - spirituale, culturale e anche materiale, cioè strettamente legato al turismo - al nostro territorio. La valorizzazione del patrimonio culturale non può essere slegata dai legami materiali che ha sul territorio lombardo. E' la ragione per cui l'impegno culturale dell'Ambrosiana si tradurrà nelle Giornate Accademiche, in cui 600 professori da tutto il mondo si confronteranno in momenti di grande cultura, aperti a tutta la città. Il grande passo che Milano ha fatto per mettere a disposizione dei cittadini milanesi e del mondo il suo straordinario patrimonio di cultura e bellezza ha molto a che fare con l'attenzione che questa Amministrazione ha rivolto in questi anni alla nostra istituzione. Il Sindaco è sempre venuto da noi, insieme abbiamo lavorato a progetti concreti che consentissero all'Ambrosiana di recuperare quello spazio pubblico dal quale, per troppo tempo, era stata assente. Insieme a Letizia Moratti, siamo stati all'Aquila nel luglio 2009, in occasione del G8, per rappresentare la cultura milanese con otto fogli del Codice Atlantico che abbiamo portato in visione ai Grandi del mondo. E con lei, a Palazzo Marino, abbiamo raccolto 70mila euro da destinare al restauro dei Beni Culturali dell'Aquila e delle opere d'arte dell'Ambrosiana.

In ultimo vorrei ricordare il contributo determinante del Comune di Milano che ha permesso di stringere un accordo quadro con il Monastero (Biblioteca e Pinacoteca) di Strakov (Repubblica Ceca), col quale intraprenderemo comuni manifestazioni culturali.
*Prefetto della
Biblioteca Ambrosiana

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