Alla fine il rischio è che siano i disagi a diventar la normalità. E che i passeggeri si debbano quasi sentire in colpa a raccontare le loro odissee. Come le 18 ore (con una notte di mezzo) impiegate per andare da Milano a Palermo. E il regalo di un bagaglio che sparisce da un volo che non è nemmeno decollato. Manfredi Palmeri, palermitano doc e capogruppo di Fi a Palazzo Marino, è un habitué della tratta. Ma unavventura così, dal tramonto allalba tutto compreso, non laveva mai vissuta. Mercoledì 28 dicembre partenza per andare a festeggiare Capodanno con mamma e sorella. Arrivo a Linate per il volo Alitalia AZ1771 delle 21,35 con destinazione Palermo Punta Raisi. Al check-in cè già un capannello di passeggeri inferociti. Attendono dalle 15 di poter partire. Sei ore di voli cancellati, ma lattesa sembra finita. Illusi. Alle 21,20 laltoparlante annuncia che anche quel volo non partirà. Tutto spostato alle 23,15. «Avverse condizioni meteo», assicurano dai banchi Alitalia. «Ma il tempo sta migliorando e da Malpensa gli aerei partono. Portateci lì», si permette di obiettare Palmeri. Niente da fare. Ma un compagno di viaggio si rende conto che altri aerei decollano. Una beffa. Anche perché dopo due ore si scopre che anche lultimo volo salterà. «Non cè laereo», dice un responsabile. «No, non cè il personale», è costretto a confessare subito dopo. La soluzione? Il volo delle 7 del mattino. «Ma ci sarà sicuramente overbooking, arrivate qui presto». A che ora? «Alle 5». Per i non residenti cè lalbergo. Prenotato da Alitalia a Legnano. Comodo. Arrivo in stanza a mezzanotte, si riparte alle 3,30. Il tempo di una doccia.
«In tutto questo - racconta Palmeri - avevo due valigie e una me lhanno persa. Laltra lho trovata buttata per terra e abbandonata assieme ad altre in arrivo. Ho passato Capodanno senza mutande e camicie. Forse Alitalia, prima di comprare Volare, dovrebbe sistemare qualcosa in casa sua».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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