«Milano più pulita, poi penseremo ai rincari»

L’assessore:«Un edificio lindo al prezzo di due caffè al mese»

Prima i milanesi, poi gli azionisti. E la città sarà ancora più pulita. L’aumento della tassa sui rifiuti? Si vedrà. Il giorno dopo il conferimento di Amsa (la società della nettezza urbana) in Aem e della fusione con la bresciana Asm, Maurizio Cadeo, assessore ad Arredo e Decoro urbano, con delega sull’Amsa comincia a mettere i primi paletti.
Assessore Cadeo, di certo i milanesi sanno che pagheranno più cara la Tarsu.
«Beh, cominciamo a dire che le tariffe sono ferme dal 2000, sono sette anni».
Però fatta la fusione, la Moratti annuncia 60 euro di aumento. Non è che questa multiutility del Nord sarà un affare per gli azionisti e una fregatura per i milanesi?
«Prima di parlare di aumenti, chiederemo un’attenta analisi di servizi e bilanci».
Vuol dire che il rincaro è già bloccato?
«Vuol dire che chiederemo un’attenta gestione del rapporto tra costi e ricavi. Solo dopo parleremo di aumenti».
Se i calcoli sono stati fatti bene non c’è molta speranza.
«Vedremo. Comunque i costi sono cresciuti anche per l’aumento della produzione dei rifiuti, per nuovi servizi offerti come il verde nei parchi e giardini, per i contributi che non arrivano più dallo Stato».
Quali contributi?
«Quelli per la vendita di energia da fonti rinnovabili, per intenderci la produzione del termovalorizzatore Silla 2. Dopo alcuni anni c’è il taglio degli incentivi».
A proposito di termovalorizzatore, si farà anche il secondo?
«È indispensabile perché Milano e la provincia siano autonome nello smaltimento dei rifiuti».
Nella grande nuova azienda non c’è il rischio di un peggioramento della pulizia in città?
«Vista la delicatezza del servizio, chiederemo che un rappresentante dell’Amsa sieda nel comitato di gestione, quello che decide sull’operatività. Dovrebbe toccare al direttore generale Carlo Petra».
In Amsa il Comune passa da azionista unico a committente, non avremo una Milano più sporca per far valere di più il titolo in Borsa?
«Assolutamente no. Le nostre richieste alla firma del contratto saranno precise. Oltre al secondo termovalorizzatore, la rimappatura del servizio. Le periferie e strade come via Padova o viale Monza oggi richiedono interventi ben diversi rispetto al passato».
Altro?
«Chiederemo di arrivare al più presto ad almeno un terzo delle strade lavate senza bisogno di far spostare le auto. E di migliorare la pulizia dei marciapiedi».
Lotta ai writers?
«L’obiettivo sono 30mila palazzi puliti. Ma più cura ci vorrà anche nelle zone di particolare pregio monumentale, turistico o commerciale. Alla pulizia meccanica dovranno essere aggiunti operatori con carrello in azione ventiquattr’ore su ventiquattro».


Quindi costi maggiori, come si concilia questo con l’interesse degli azionisti se non aumentando la Tarsu?
«Nel contratto di servizio pretenderemo efficienza e qualità. E una Milano pulita. Solo dopo verrà la produzione di utili».
Allora la tassa aumenta o non aumenta?
«Vedremo».

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