Il rally in utilitaria, il rally fatto apposta per le casalinghe. Esiste, anche se, in realtà la distanza è ben superiore dal percorso casa-supermarket: il prossimo 21 luglio centinaia di ragazzi da tutto il mondo partiranno da Londra per raggiungere Ulaanbaatar in Mongolia. Si tratta del Mongol Rally, organizzato dagli inglesi per chiunque desideri partecipare, inglesi e non inglese tanto che tra gli iscritti ritoviamo anche un bel gruppo di quattro milanesi. Questo poker tyricolore ha deciso di andare con due 500 Fiat Abartizzate cioè elaborate, ma non aspettatevi che tocchino cifre da Ferrari: massimo 130 km/h, sempre meglio dei 90 km/h che altrimenti farebbe.
«Abbiamo saputo di questa iniziativa grazie a un mio amico che vive a Londra» racconta Manfredi Terzi, 29 anni, che ha creato l'equipe che farà circa 13mila chilometri in due 500 Fiat: «Una volta che ho deciso di partecipare non è stato difficile formare il gruppo. Se il copilota è l'amico Luca Gagliardini, trentunenne, le altre due sono ragazze, Paola Cassola e Carlotta Vento, 27 e 26 anni». Che hanno subito accettato con entusiasmo: «Copriremo 500 km al giorno per 270 ore di macchina in tutto - dice Paola -. Non siamo certo spaventate, anzi, arriveremo in Mongolia fresche come due rose appena colte!». Le ha fatto eco Carlotta: «Assolutamente, abbasso il detto "donna al volante
", vedremo tra loro e noi chi resiste di più».
Tutto è pronto dunque: «Si prevede Bruxelles come prima tappa - spiega Manfredi - e poi Francoforte, Praga, Cracovia, l'Ucraina, Kiev e altre città russe, per arrivare in Kazakistan, sul Mar Caspio
, insomma, il giro è lungo e le tappe numerose».
L'unico escluso dalla vacanza è, in assoluto, il navigatore satellitare, per il resto nella 500 dovrà starci di tutto: a partire dalla fondamentale colonna sonora («Rino Gaetano sarà la mascotte inconfutabile» dice subito Manfredi, suo fan), per arrivare a tende, fornelli, sacchi a pelo, zaino con il ricambio e pure i serbatoi di acqua e benzina. «Avremo un diario di bordo - spiega Luca - in cui scriveremo una parte tecnica, sui chilometri percorsi, il tempo eccetera, e una parte descrittiva in cui spieghiamo com'è andato il viaggio».
La Fiat è venuta incontro ai ragazzi aiutandoli nella preparazione dell'auto («Abbiamo, ad esempio, un rollbar per evitare che la macchina si schiacci nel caso dovesse capottarsi o subire colpi particolari»), e forse rifarà l'impresa, magari con altri modelli "storici". I due equipaggi saranno muniti di reciproco walkie talkie per essere in contatto, «e sempre potrete seguirci tramite il video che metteremo su internet nel sito www.500abarthmongolrally.com.
Tramite il sito sarà anche possibile fare un versamento di beneficenza: sì, perché l'impresa non è solo una prova di vita a tutti gli effetti per giovani spericolati, è anche occasione per fare del bene. Il Mongol Rally ha come fine quello di creare una prova di vita a tutti gli effetti, per portare aiuto dove ce n'è bisogno: chi partecipa non paga una quota di ammissione e il viaggio è interamente a suo carico, si versa una cifra di mille euro per squadra che viene devoluta in beneficenza. E lo stesso chi assiste alle avventure dei ragazzi del rally su internet: cliccando sul nome di una squadra, si può poi fare una donazione per beneficenza attraverso www.theadventurists.com.
I soldi raccolti servono ai bambini senzatetto in Mongolia, molti dei quali si trovano sul percorso che le utilitarie faranno: il Mongol Rally è alla sua terza edizione, ogni anno aumenta il numero delle auto coinvolte e così la cifra raccolta. Se nel 2006 il ricavato ha toccato le duecentomila sterline, ci si aspetta quest'anno di raddoppiarlo, tenuto pure conto che partiranno in 200 contro i 167 dell'anno scorso.
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