A Milano si ammazza senza sosta (nei «gialli»)

D a Scerbanenco in poi,non sono mai mancati gli scrittori che hanno raccontato Milano scoperchiandone l’anima criminale. E se dovessimo farvi oggi i nomi più in vista fra i nuovi autori di storie noir meneghine dovremmo sicuramente citarvi Paolo Roversi di cui Mursia ha appena edito l’antologico La marcia di Radeschi che raccoglie quattro racconti e il primo romanzo (Blue Tango) dedicati al giornalista Enrico Radeschi, abile a mescolare il suo talento investigativo con una bukowskiana passione alcolica. Radeschi tiene una rubrica on line che si intitola Milanonera. Quest’ultima ha dato il nome all’omonima free-press e rivista on line alla quale partecipano da anni lo stesso Roversi ma anche altri noiristi milanesi doc come Andrea Ferrari (autore di un ciclo di quattro romanzi con l’investigatore privato Andrea Brandelli, tutti editi da Eclissi), Adele Marini (che ha mostrato un’attenzione speciale alle storie di mafia, droga e periferia in Milano sola andata e Naviglio blues, Frilli Editori) e Francesco Gallone (autore dell’eccentrico Milano è un’arma, Eclissi, di cui è imminente l’e-book prequel Milano, corri o muori), Riccardo Besola (che mostra un’insana passione per gli anni Settanta in Piombo della Eclissi Edizioni ma anche nella antologia di racconti Nera la notte). Sono autori diversissimi, impegnati in mestieri che stimolano il loro immaginario: c’è chi è giornalista, chi fa il pubblicitario per la Sipra, chi fa l’assistente in un centro ricreazione per anziani, chi vende fiori al mercato. A loro vanno affiancati altri astri nascenti del giallo meneghino come Dario Crapanzano che da settimane è in cima alla classifica dei bestseller nella città della Madunina con il suo Il delitto di via Tadino, e che con La bella del Chiaravalle (sempre per Frilli Editori) propone in ravvicinata un’altra avventura del suo commissario Mario Arrigoni ambientata negli Anni Cinquanta. Nel catalogo Cairo ha da poco fatto capolino Il lato oscuro della luna di Biagio Goldstein Bolocan dove il commissario Ofelio Guerini si aggira sperduto nella Milano degli anni Settanta.

Un periodo burrascoso messo nel centro del mirino anche di Milano a mano armata (Foschi Editore) di Romano De Marco, scrittore che ha ben imparato la lezione cinematografica di registi come Lizzani Di Leo, Lenzi, Damiani, Castellari dando al suo romanzo il ritmo di quei polizieschi pieni di sbirri violenti.

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