Milano spera nel vento per non restare a piedi

Venerdì il Pm10 ha superato per la decima volta la soglia di allarme, se il trend sarà confermato anche ieri e oggi si arriverà al giorno 12. Quello che il Comune ha fissato come il campanello d’allarme per far scattare da martedì la prima fase del nuovo piano anti-smog. Le auto più vecchie restano in garage 24 ore e in tutta la città, domenica prossima blocco del traffico (a meno di tre giorni consecutivi con il Pm10 sotto il livello di guardia). Mentre i milanesi sperano nel vento per far ripartire da zero il conteggio, politici e associazioni ambientaliste si interrogano sull’efficacia dei provvedimenti sul traffico.
«Le domeniche a piedi sono completamente inutili, serve una cura tutto l’anno» sostiene il capogruppo dei verdi Fedrighini. Osnato vicecoordinatore cittadino del Pdl ribatte che la strategia del Comune è ampia e va dal teleriscaldamento alla sostituzione dei vecchi autobus: «Se facciamo di più sembra che la situazione sia peggiorata, mentre i dati del Pm10 non sono mai stati così positivi». Anche lui scettico però sui blocchi domenicali («l’effetto sull’aria non è decisivo, poi una giornata in bici o a piedi non fa male»).
De Corato difende l’ordinanza che domani verrà firmata ufficialmente del sindaco.

E striglia «Pisapia, l’ex assessore Croci e gli ambientalisti che hanno fondato la cricca dei menagrami». Ma anche la Lega che propone le targhe alterne tutto febbraio: «Un provvedimento dichiarato inutile anche dai tecnici del Carroccio».

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