Milano - Tensioni, fischi e contestazioni a Milano e Genova, durante le manifestazioni del 25 aprile. Protagonisti centri sociali e autonomi che hanno innescato la bagarre a più riprese quando sono patititi i cortei e durante i discorsi dal palco, anche se non ci sono stati incidenti. Contestazione dell'estrema sinistra che ormai appare come un rituale e sottolinea la pericolosità dell'area antagonista che gravita attorno ai centri sociali.
"Il riconoscimento di chi ha
sofferto ed è morto in nome della libertà, così come di chi
ha perso, serve a ricomporre l'unitarietà dei valori". Così
il sindaco di Milano Letizia Moratti ha voluto lanciare un
appello di pacificazione dal palco di Piazza Duomo dove è
intervenuta alla manifestazione per il 25 Aprile presenti circa 30mila persone.
Fischiata a lungo da gruppi dagli autonomi, la Moratti è stata però anche più volte applaudita
a lungo quando ha detto che "Milano ricorda la resistenza operaia" e
ancora quando ha sottolineato che "Milano ricorda la Resistenza delle
centinaia di migliaia di militari e partigiani deportati" e poi
"ancora la Resistenza popolare".
Applausi anche quando il sindaco ha citato Carlo Azeglio
Ciampi, l'ex presidente che "si è battuto nella Resistenza e
poi nella vita della Repubblica per garantire a noi, ai nostri
figli e ai figli dei nostri figli quei beni, quei valori di cui
da allora godiamo".
Secondo letizia Moratti, il 25 Aprile è "il giorno di un
riconoscimento collettivo dei valori fondamentali della libertà
e dell'indipendenza". E alla piazza ha voluto portare gli
esempi di unitarietà ricomposta del Ghana, che 50 anni fa
divenne indipendente, e della Spagna "dove la guerra civile ha
inferto profonde lacerazioni nella società civile e dove è
stato tuttavia possibile superare quell'esperienza dolorosa
ricomponendo gli elementi unitari dell'identità nazionale".
Anche Fausto Bertinotti è stato contestato da autonomi a antagonisti. Il centro sociale Il Cantiere ha
innalzato con dei palloni riempiti di elio un megastriscione per
protestare contro il presidente della Camera. Nello
striscione c'era scritto "Berti-not in my name".
I militanti del centro sociale hanno ribadito l' accusa che
un cordone di Rifondazione comunista gli ha impedito di arrivare
in tempo al discorso di Bertinotti per contestarne la politica
"guerrafondaia".
E Letizia dice: viva la Resistenza, ci sarò ancora Anche il prossimo anno il sindaco di Milano Letizia Moratti parteciperà alla manifestazione per il 25 Aprile perché "quella di oggi è una svolta - dice -. E' Milano che riafferma il ruolo cruciale che ha avuto nella Resistenza, quella Resistenza che ci ha permesso oggi di avere pace e convivenze civile". Ha detto di essersi commossa, il sindaco, parlando dal palco e di avere sentito una grande unità, al di là dei fischi. E per questo nel discorso che ha scritto per l'occasione alla fine ha fatto una aggiunta. "Viva la Resistenza" ha detto. "Ho aggiunto una cosa - spiega ai giornalisti - che sento particolarmente. La Resistenza è un valore fondante della nostra libertà e quindi è rivolta a tutti".
Bertinotti: sbagliati quei fischi, non li temo "Penso che non ci sia nulla di più sbagliato che fischiare durante il 25 aprile": lo ha detto il presidente della Camera Fausto Bertinotti commentando le contestazioni in piazza Duomo. Bertinotti, che ha abbracciato la Moratti al termine della manifestazione, ha osservato: "Se non avessi avuto il ruolo che ricopro, avrei preso il microfono per spiegare perché secondo me non si doveva fischiare. Perché il 25 aprile è il luogo della accoglienza, perché in quel giorno è stata conquistata la democrazia, e il modo per fare vivere la democrazia è il rispetto per tutti, quali che siano le differenze". E, parlando in generale del clima che si è registrato tanto durante il corteo quanto, in piazza Duomo, durante i discorsi, Bertinotti ha detto: "Provate a vedere i timori di ieri, i titoli dei giornali, e confrontateli con gli applausi cui abbiamo assistito al corteo e al comizio di oggi".
A Genova contestato Cofferati Usate "strumenti democratici" per
cambiare le cose e aiutare veramente chi ha bisogno; non siate
intolleranti ("la vostra intolleranza rischia di creare un
tessuto connettivo pericoloso che favorisce i revisionismi") e
difendete due valori "moderni e rivoluzionari" che ha lasciato
la Resistenza: la libertà e la democrazia. Le parole del
sindaco di Bologna Sergio Cofferati, che ha celebrato il 25
Aprile in piazza a Genova insieme al sindaco Giuseppe Pericu,
sono risuonate come una lezione per una ottantina di
contestatori che lo hanno fischiato e hanno esposto striscioni
contro gli sgomberi dei centri sociali.
La celebrazione della Resistenza ha richiamato in piazza
Matteotti circa tremila persone e molte autorità, tra le quali
diversi esponenti politici del centrosinistra e del
centrodestra.
Allarme per una valigetta davanti alla cattedrale La manifestazione si è svolta poche ore dopo il ritrovamento
a ridosso di un muro della cattedrale di una valigetta sospetta
che è stata fatta brillare dagli artificieri dei carabinieri.
Mentre gli investigatori pensano a uno scherzo di cattivo gusto
lo stesso Cofferati lo ritiene invece un atto grave di qualche
"mascalzone stupido" che vuole creare un certo clima.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.