Chissà come saranno stati contenti ieri sera i pendolari. Quando, imbottigliati nelle arterie in uscita da Milano, avanzando passo passo nel traffico bloccato, avranno saputo dai notiziari radio che lo sciopero dei mezzi pubblici è stato sostanzialmente un flop, e che avrebbero potuto tranquillamente affidarsi a metrò e autobus per andare in ufficio.
Un «venerdì di passione» del trasporto pubblico paradossale, quello andato in scena ieri in città: nonostante infatti ladesione allo sciopero dei dipendenti Atm sia stata bassa solo il 33 per cento dei mezzi di superficie, mentre la metropolitana non ha fatto segnare quasi alcun disagio il traffico cittadino è impazzito lo stesso. Spaventati dagli annunci martellanti dei giorni scorsi, i milanesi hanno pensato bene di affidarsi tutti alle automobili per spostarsi. Risultato: circolazione impossibile e tram e metrò mezzi vuoti.
Esemplare quanto successo ieri al Salone delle due ruote, in questi giorni in esposizione al polo fieristico di Rho. I visitatori, temendo il blocco della metropolitana, si sono riversati alla fiera in automobile, obbligando la Polizia stradale a «interventi di carattere straordinario», come riportato in una nota di Fiera Milano. «Lafflusso al Salone della moto e del Ciclo e alla contestuale mostra Visual Communication si legge nel comunicato - ha superato ogni previsione. Ed i 13mila parcheggi di cui Fiera dispone - che si erano finora sempre dimostrati superiori alla domanda - sono arrivati al limite dellesaurimento. In tarda mattinata la Polizia Stradale ha quindi bloccato lafflusso verso le aree di sosta ormai sature, dirottando le auto sui parcheggi dellAtm di Molino Dorino e Lampugnano». Per gli amanti delle due ruote costretti a parcheggiare a grande distanza dalla fiera, dopo unodissea al volante solo per raggiungere Rho, oltre al danno si è aggiunta la beffa: la metropolitana, oltre a funzionare regolarmente, ha registrato un movimento di passeggeri molto inferiore alle aspettative.
Mentre Milano si bloccava, i lavoratori scesi in sciopero sfilavano attraverso la città nel corteo partito da largo Cairoli e conclusosi, dopo aver attraversato le strade del centro, in piazza Duomo. Nella manifestazione svoltasi tranquillamente sono stati chiesti a gran voce «salari europei con rivalutazione automatica allaumento dei prezzi; il taglio delle tasse su salari e pensioni portando la prima aliquota Irpef dal 23 al 18%; il lavoro stabile con labolizione del pacchetto Treu e della legge 30; il rilancio della previdenza pubblica». Al corteo ha partecipato anche la rete dei «Chainworkers», i lavoratori delle grandi imprese di distribuzione, e quella simbolicamente chiamata «San Precario». Una manifestazione «sedentaria» quella invece adottata da un centinaio di dipendenti Sea iscritti ai sindacati di base, che hanno espresso il loro dissenso radunandosi davanti Palazzo Marino, al quale chiedono unazione decisa per la tutela delloccupazione negli scali milanesi.
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