Milano è «virtuosa» ma avrà dal governo meno soldi di Roma

Studio della Cgia di Mestre rivela: i trasferimenti al capoluogo tagliati dell’8,1 per cento, mentre per la capitale aumentano dell’11,6

(...) E beati i romani che vedranno arrivare in città 382,5 euro a testa. Una bella sommetta, visto che per premiare la parsimonia dei milanesi, il governo ha stabilito di rifilar loro un bell’8,1 per cento. In più? Assolutamente no. Un 8,1 per cento in meno, con una cifra pro capite fissata a 310,8 euro. Con buona pace delle metropolitane da costruire sotto la Madonnina, le strade e autostrade che non ci sono in un nord che impazzisce in coda e soffoca per lo smog. E anche dell’impegno chiesto dal premier Prodi per la conquista dell’Expo 2015, una vetrina di cui tutta Italia dice di aver bisogno. Dimenticando, per giunta, che il bilancio della Stato poggia proprio sulla tasse che i milanesi versano a Roma e sull’economia che proprio in Lombardia produce buona parte del Pil nazionale. Sicuramente contenti saranno anche a Benevento, unica altra città a incassare un più (2,4 per cento). Tra le metropoli meno 6,5 per Firenze e meno 7,5 per Napoli. Ancor peggio che a Milano va a Bologna (-9,4) e Torino (-10,8). Addirittura una Caporetto per Rimini, ultima con il suo -13,9. Roma figlia e Milano come sempre figliastra dunque. A giustificarlo la solita foglia di fico. «Questo incremento - commenta il segretario della Cgia Giuseppe Bortolussi - è dovuto quasi esclusivamente all’aumento del fondo per “Roma capitale”, passato dai 121,4 milioni del 2006 a 296,4». A far la parte del leone nella classifica «pro capite» Napoli con 589,9 euro. Segue Messina con 459,3, Cosenza con 439,4, Palermo con 410. Chiudono Biella con 154,3, Campobasso con 150,2 e Padova con 140,9. «Purtroppo - spiega Bortolussi - questi differenziali sono legati ancora agli effetti della spesa storica. Un tempo più ci si indebitava e maggiori erano i trasferimenti che si ricevevano dal centro per compensare i passivi. Si premiavano le amministrazioni comunali che spendevano di più, anche se spesso i soldi non erano utilizzati con oculatezza e non portavano alcun vantaggio alla collettività». Da Milano protesta il vicesindaco. «Rispetto a un calo medio del 4,8 per cento - commenta Riccardo De Corato - Milano si trova ad avere un taglio doppio, meno 8,1. E la cosa più ingiusta è che Roma avrà invece addirittura più fondi. O Napoli che è prima per stanziamenti pro capite. Non si può, come fa qualcuno, invocare la questione sicurezza per giustificare il maggior denaro dato al Sud. La criminalità ha ramificazioni in tutta la Penisola e agisce fortemente nelle metropoli. I milanesi chiedono più protezione, da anni attendiamo l’invio di 500 agenti di polizia e il governo, invece, ci taglia i fondi».


«Comprendiamo la logica che ha permesso di trasferire maggiori risorse a Roma, ma con altrettanta logica - le parole del presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri -, sosteniamo le ragioni per le quali anche Milano è capitale. È certo che, nelle dinamiche economiche, l’attenzione data a Milano riesce a generare in tempi brevi un impatto positivo su tutto il Paese.

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