Milano Il virus dei «sequestri improvvisati» dei manager impazza per tutta lEuropa. Partito da Parigi, ha attraversato la Manica passando per Londra e ora è arrivato Oltralpe, fino a Milano. Dove ieri i dipendenti della società di call center Omnia hanno bloccato per unora lamministratore delegato dellazienda, chiedendo risposte sui mancati pagamenti degli stipendi di febbraio. È stata la rabbia e la preoccupazione di non riuscire a saldare i debiti e a pagare i conti a fine mese, a spingere una cinquantina di centralinisti a convocare su due piedi unassemblea, costringendo lamministratore delegato ad assistervi, rispondendo alle loro domande.
Tutto è successo ieri mattina in via Breda, periferia nord del capoluogo lombardo: presi dallesasperazione, i lavoratori hanno lasciato le loro postazioni di servizio e hanno deciso di riunirsi in una sessione straordinaria nel cortile dellazienda. A nulla sono serviti i tentativi del manager di riportare lordine e convincere i suoi a sciogliere la riunione, perché appena sceso nell«arena» su pressione degli stessi lavoratori, lad è stato accerchiato. Messo sotto torchio per più di unora è stato costretto a rendere conto del mancato pagamento degli stipendi del mese scorso in un processo pubblico.
Le accuse mosse dai dipendenti: «Da diversi mesi, lazienda ritarda i pagamenti imputando la responsabilità ai committenti, alla crisi, alle banche che non concedono più fidi - ha spiegato Silvana, una lavoratrice -. Fino a oggi, lo stipendio di febbraio, atteso dal 5 marzo, ancora deve essere pagato mentre cè gente che deve saldare mutui, affitti, alimenti e altro».
Per quanto allarmante, lepisodio non ha raggiunto i livelli del precedenti francesi.