Un 15enne tirò l'estintore alla polizia

Indagato per violenza e danneggiamento il ragazzino fermato durante la manifestazione degli studenti

Un 15enne tirò l'estintore alla polizia

Dodici marzo 2015: uno studente del liceo Carducci scaglia vernice rosa e un estintore contro degli agenti durante un corteo. Ieri la denuncia da parte della Digos. I piccoli crociati della rivoluzione si tingono di rosa e allora persino il pink dream sprofonda in una fosca coscienza tristemente politica, perdendo il suo fiabesco tono leggero per trasformarsi in un fardello pesante, che potrebbe schiacciare i sogni di questo ragazzo di 15 anni. Quel colore tanto giocattolo cambierà di significato per lo studente del liceo Carducci, sulle spalle solo tre lustri di vita, che ieri è stato indagato in stato di libertà per resistenza e violenza a pubblico ufficiale, lancio di oggetti pericolosi e danneggiamento. E non per gioco: ora c'è una legge che non è più rosa come la mamma ma è vera, terribilmente rosa, ovvero mordicchiata, dai denti della realtà.

Su internet le foto del ragazzo che si scaglia contro gli scudi degli agenti, sporcati da un colore di culla, fermano l'attimo di quel fatto cruento. Prima una doccia di vernice stile pantera da cartone animato alle forze del reparto mobile, e si poteva ancora pensare a uno «scherzo» pesante, ma poi arriva l'estintore rosso che conteneva il colore, l'oggetto che trasforma un gesto di rabbia e di protesta in un'azione violenta capace di mettere a repentaglio delle vite.

Pantaloni e felpa scura, con il volto coperto, il quindicenne pensava di disegnare il suo sogno di liberazione, tanto che le immagini del corteo fecero davvero colpo per quella tinta così lontana dai consueti simboli politici cui siamo abituati, ovvero il rosso o il nero, senza immaginare che quel sogno, tradotto in realtà, gli avrebbe tolto dagli occhi tutti i petali dei suoi giorni da studente e ora gli lascia le spine con cui fa i conti l'età adulta.

Ironia della sorte era un corteo contro la scuola buona. Quale scuola buona? Quella che crede di formare i ragazzi facendo credere loro che non diventi un uomo o una donna se non ti opponi alle tre maiuscole: Dio, Patria, Famiglia, tanto dileggiate negli ultimi cento anni. Così in corteo, ti insegnano depressi docenti senza speranza, devi aggredire chi rappresenta ancora quella trinità ingombrante da accettare, peccato che chi la rappresenta sia un lavoratore al servizio dello Stato a mille e 500 euro al mese, perché la buona scuola non sa neppure cosa sia l'insegnamento dell'educazione civica, mai potenziato da nessun governo fino ad ora.

Essere educati civicamente significa essere ancora allevati sinistramente, come se i piccoli studenti crociati fossero un esercito di bambini che devono destituire lo zar.

Qualcuno si immagina Matteo Renzi vestito come uno zar? Difficile, ma ora non vi è dubbio che il percorso che il ragazzo di 15 anni dovrà seguire dopo la denuncia della Digos forse si comporterà da destino inflessibile, e questo destino sarà lo zar per l'allievo del Carducci a cui nessuno avrà mai insegnato cosa significhi essere riusciti ad avere una Costituzione con la parola libertà.

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