
Gentile direttore,
la nostra Amministrazione ha scelto di indicare sulla modulistica di iscrizione alle scuole dell'infanzia e ai nidi il termine «genitore», in una logica inclusiva delle diverse situazioni tutelate giuridicamente (padre, madre, genitori affidatari, adottivi) e nel rispetto della decisione del Consiglio Comunale di riconoscere e tutelare le Unioni Civili. Nessuna indicazione quindi di «genitore 1» o «genitore 2» risulta essere presente nei moduli di iscrizione ai servizi comunali per l'infanzia. Purtroppo nell'articolo pubblicato dal vostro giornale lunedì 3 marzo vengono riportate informazioni non veritiere: il modulo in questione, fotografato e pubblicato su un profilo Facebook, sul quale la signora citata ha sostituito il termine «genitore 1», con la parola «mamma» scritta a penna, non fa parte della modulistica utilizzata dal Comune di Milano per l'iscrizione ai servizi per l'infanzia. Si tratta, invece, di un modulo di delega per il ritiro di bambini, in uso presso una scuola primaria statale. Modulo che non è stato predisposto dal Comune e non attiene a nessuno dei nostri servizi. Ricordo che le scuole primarie sono frequentate da bambini che hanno generalmente un'età compresa tra i 6 e gli 11 anni. Del resto non risulta nessuna iscrizione cartacea o on-line eseguita dalla signora in questione per i servizi all'infanzia. Ne consegue che chi scrive che quel modulo modificato e sottoscritto dalla signora è relativo ad iscrizioni a scuole materne o asili nido del Comune, scrive una notizia palesemente falsa. Ovviamente, ogni opinione sulle scelte dell'Amministrazione va rispettata, ma chiedo che le ricostruzioni che riguardano queste scelte siano fondate su documenti autentici.
*assessore all'Educazione
e Istruzione
del Comune di Milano
di Francesco Cappelli*