Abiti e arredi rubati, colpo da Hermès

Abiti e arredi rubati, colpo da Hermès

La Hermès Italie spa preferisce non commentare e rifiuta di diffondere comunicati ufficiali sulla vicenda. La polizia, però, non può certo far mistero sull'entità del furto a parecchi zeri («diverse centinaia di migliaia di euro») subìto ieri mattina dalla maison proprio davanti alla sua sede italiana nonché della boutique milanese di arredamento, nella centralissima via Gastone Pisoni. Un indirizzo tra i più noti per chi vive la Milano del lusso, incastonato tra via Manzoni e via dei Giardini, attaccato al ristorante «Nobu», all'Armani hotel. Ma anche alla fermata «Montenapoleone» del metrò e (può far sorridere) proprio a due passi dalla questura di via Fatebenefratelli. L'aspetto più grottesco di tutta la vicenda è proprio che i ladri abbiano agito lì, nel cuore della città e del Quadrilatero della moda. Dove, già alle 8.15, c'è un fitto viavai di persone. E dove due autotrasportatori provenienti direttamente dalla Francia probabilmente si sentivano così sicuri da parcheggiare e lasciare incustodito il Peugeot Boxer bianco, della ditta Hubnet Espress, che trasportava decine e decine di capi d'abbigliamento e complementi di arredo griffati Hermès della collezione primavera-estate 2014 per andare a fare colazione indisturbati.
Sempre secondo quanto emerge molto chiaramente dalla relazione della polizia, infatti, i francesi alla guida del mezzo si sarebbero allontanati dal furgone proprio per concedersi una lunga pausa caffè, durata appunto dalle otto e un quarto fino alle 8.55: gli uffici non aprono fino alle 9 e dopo quel lungo viaggio era comprensibile che l'autista e il suo collega desiderassero far colazione. Quando sono tornati per scaricare la merce, però il furgone era completamente vuoto.
I banditi avevano avuto una dritta sull'arrivo del «prezioso» seppur anonimo mezzo, visto che non c'era alcuna scritta sulle fiancate che indicasse il tipo di merce contenuta? La risposta a questo interrogativo sembra fin troppo evidente. Secondo i primi accertamenti degli agenti i ladri, infatti, non appena i due francesi sono andati a fare colazione e si sono allontanati, sono andati a colpo sicuro. Hanno avuto tutto il tempo per forzare il portellone sul retro del furgone (che comunque non ha segni visibili di scasso, ndr) e scaricare l'abbigliamento e i pezzi d'arredamento.
Che dire? In casi come questi gli investigatori non possono che fare affidamento sui filmati delle telecamere, che in zona sono ovviamente numerose.

E incrociare le dita: i ladri potrebbero aver adottato degli accorgimenti per non farsi riconoscere o, comunque, perché nessuno possa risalire alla loro identità. Un colpo così ben preparato non ammette certo sviste o sbavature.

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