Ha confessato il molestatore seriale del Parco Lambro. Un medico di 44 anni, sposato con un figlio, contratti in due ospedali milanesi, vita apparentemente perfetta, una bella auto e un casco che tirava fuori dalla macchina per prepararsi alle aggressioni. A San Vittore, nel carcere in cui è rinchiuso, ha raccontato al gip davanti al pm la sua storia che parla di palpeggiamenti e veri propri assalti, confermando quel che era già stato ricostruito grazie ai testimoni che si sono insospettiti, lo hanno colto in flagrante e denunciato. Chi lo ha visto dice che continua a ripetere «sto male» e che probabilmente avrà bisogno di assistenza psicologica.A portare in carcere il medico che aggrediva le runner del Parco Lambro non sono state solo le denunce delle vittime. A decidere la svolta e a incastrare il medico sono stati determinanti la solidarietà, l'attenzione, il senso civico. Soprattutto l'intervento di una donna straniera e di un signore a passeggio con il suo cane, che non hanno voltato lo sguardo altrove. Se si è arrivati alla confessione di questo medico milanese arrestato due giorni fa con l'accusa di essere il «molestatore seriale» del Parco Lambro, è perché sono arrivate segnalazioni e denunce. Decisiva una foto della targa della Mercedes, scattata col telefonino dalla testimone straniera che aveva sentito le urla e poi visto un uomo sospetto allontanarsi. Quasi in simultanea il testimone segnalava un altro caso di molestia. Da qui è stato possibile identificare l'aggressore e controllarne i tabulati telefonici, verificare gli spostamenti e rendersi della sua costante presenza nei luoghi in cui erano avvenute le molestie al parco Lambro. Adesso la Procura lancia un appello perché siano altre, eventuali vittime a farsi avanti. Se fino a oggi sono stati ricostruiti nove episodi, molto lascia pensare che il molestatore possa avere agito altre volte. Così è importante che chi ha subito molestie si rivolga alla Procura, superando il timore, il pudore, la diffidenza. Non basta la confessione. Come sono servite le denunce per arrivare a questo punto, servono eventuali denunce per definirne i contorni reali.Colpiva all'alba o al tramonto, quando c'era meno gente e anche la luce scarsa poteva nasconderlo ancora, lui che usava il casco oppurre un cappuccio. Avrebbe aggredito, palpeggiandole e in un paio di casi cercando di trascinarle in mezzo ai cespugli, probabilmente tentando di violentarle, sette donne intente a fare jogging tra il 26 ottobre e il 4 dicembre. Le indagini, coordinate dal procuratore Pietro Forno e dal pm Cristiana Roveda, rivelano che il medico aggrediva alle spalle.
Una vittima sarebbe stata assaltata tre volte in diversi luoghi del parco. Una volta il molestatore avrebbe cercato di trascinare una donna che faceva jogging in una zona con alberi e cespugli. Una brutta storia finita con la confessione.SC- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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