Arrivano in primavera con i camper da 80mila euro («quest'anno hanno anticipato addirittura a febbraio») e verso ottobre si rimettono in viaggio per svernare nelle città d'origine al sud, dove (pare) abbiano belle case di proprietà. Sono le «ferie alternative» di un gruppo di camminanti siciliani (nella foto), nomadi italiani che da anni «si piazzano a Milano quando è più vuota» sottolinea l'assessore alla Sicurezza Carmela Rozza, e spesso prendono di mira gli alloggi dei residenti in vacanza. Lambrate è tra le zone più gettonate, le aree nei dintorni di via Cima, Pusiano, Rombon. Non riuscendo a scoraggiarli con le multe per posteggio abusivo o assicurazione scaduta (cambiano mezzi ogni 2-3 anni, quando scatta l'ingiunzione se ne sono già liberati) il Comune ha scelto un'altra via. «Nei confronti dei camminanti siciliani - ha riferito ieri la Rozza - abbiamo avviato un'indagine per tutelare i minori che ha portato intorno a giugno alla denuncia di 10 famiglie per evasione dell'obbligo scolastico. Dopo questa azione le presenze sono crollate». Un punto a favore. Anche se i controlli dei vigili su campi rom abusivi o palazzi occupati da immigrati, profughi o senzatetto è come una partita infinita a guardie e ladri. Sono almeno un migliaio all'anno le richieste di intervento che arrivano dai cittadini. E ogni pattuglia dell'Unità problemi del territorio della polizia locale percorre più di 100 chilometri al giorno per controllare le aree soggette a occupazioni. Dal luglio 2016 allo scorso giugno si contano 5.038 sopralluoghi, 10.840 persone e 2.947 veicoli controllati, in 343 casi gli abusivi sono stati allontanati senza la forza, 948 le baracche smantellate, 1.195 aree bonificate o ripulite, 86 gli sgomberi eseguiti. Sono solo sette al mese, un terzo in zona 3 (con 24 sgomberi in un anno) dove si conta anche il numero più alto di sopralluoghi, 1.746. E in effetti come ripete l'assessore «spesso servono più interventi nello stesso luogo a poche ore di distanza», nell'area di via Caduti di Marcinelle e via Rubattino a Lambrate i vigili hanno compiuto 976 sopralluoghi in un anno, quasi 3 al giorno. «A tutte le persone allontanate indichiamo un'alternativa, il dormitorio per le persone più fragili o i servizi sociali». Le aree più critiche lì sono l'ex Rizzoli, il parcheggio e la centrale termica di via Caduti di Marcinelle, le sedi ex Innocenti, ex Enel, ex Innse di via Rubattino. L'altra grande «zona rossa» è via Adriano, Municipio 2, con i camminanti siciliani di via Padova 366, le sponde del Lambro invase dai rom, l'ex scuola di via Adriano 60 dove dopo gli ultimi sgomberi e l'ingresso della nuova proprietà ora c'è finalmente un servizio di guardiania. Misure forti anche in via Cusago dove i camminanti siciliani piazzavano carovane di camper, fino a 50 mezzi. Vicino al cimitero di Bruzzano sono stati installati portali che impediscono l'ingresso ai camper. In centro le zone critiche sono piazza Oberdan e piazza Cantore per i bivacchi dei migranti e l'area dell'ex benzinaio di viale Papiniano. Una nuova emergenza? Via Jona, accanto al cimitero Maggiore, dietro a Cascina Merlata. Gli sos arrivano quasi ogni giorno, e ogni giorno devono arrivare sul posto le pattuglie. Idem le oltre 200 aree gioco dove agenti e Amsa intervengono quasi ogni mattina per sgomberare chi bivacca.
«La denuncia peri camminanti che non mandano i figli a scuola - contesta la consigliera di Fi Silvia Sardone - è clamorosamente tardiva: i residenti segnalano le carovane da 5 anni.
Solo ora la giunta scopre che quei bambini non andavano a scuola? E a Lambrate i residenti non notano grandi miglioramenti. Ora si controllino tutti i campi regolari o abusivi per verificare la frequenza scolastica dei bimbi rom».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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