Alberto Giannoni«Spese folli per un'accoglienza senza senso». L'assessore alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione della Regione, Simona Bordonali, si è fatta un'idea molto chiara sul funzionamento del sistema di protezione degli aspiranti rifugiati. E sul costo di questo meccanismo, nato per ragioni umanitarie e arrivato a sfiorare, solo per le persone accolte in Lombardia, i 140 milioni di euro. «I numeri relativi ai richiedenti asilo ancora presenti nei centri di accoglienza lombardi - dice la leghista Bordonali - sono impressionanti e comportano spese folli per il mantenimento e le prestazioni sanitarie verso persone che nella stragrande maggioranza dei casi saranno riconosciute come clandestine. Mentre il governo dibatte sulle unioni civili, gli italiani continuano a mantenere decine di migliaia di immigrati clandestini».La definizione di «clandestini», nelle parole dell'assessore, si spiega con i responsi delle commissioni territoriali incaricate di valutare le domande di asilo, che (dal 1° gennaio al 9 ottobre) avrebbero riconosciuto lo status di rifugiato nel 5% dei casi, rifiutandolo nel 51% dei casi e optando per un altro tipo di protezione nei rimanenti (il 4% si rende irreperibile). «Il ministero dell'Interno - ha aggiunto l'assessore - è molto restio nel rilasciare i numeri reali, perché ovviamente sono la fotografia di un fallimento politico del governo Renzi-Alfano, ma grazie al lavoro delle Asl siamo riusciti a recuperare i dati al 1° dicembre 2015: nelle 581 strutture di accoglienza lombarde, dai mini appartamenti agli alberghi, sono ancora presenti 10.694 richiedenti asilo. Calcolando una spesa di 35 euro al giorno per ognuno, sborsiamo quotidianamente 375 mila euro solo per coloro che sono presenti sul nostro territorio regionale, ossia 137 milioni di euro all'anno. A questi vanno aggiunti i fondi, compartecipati dai comuni che aderiscono, per altri 900 immigrati presenti in regione con i progetti Sprar. Una cifra economica da capogiro, che potrebbe risolvere i problemi di indigenza di migliaia di lombardi».In Italia nel 2015 sono sbarcate 153.600 persone, provenienti principalmente da Paesi subsahariani: Eritrea 26%, Nigeria 14%, Somalia 8%, Sudan 6%. La Regione, epr favorire le procedure di valutazione delle domande di riconoscimento della protezione internazionale, il 21 dicembre ha firmato un Protocollo d'intesa con quale concede alla Prefettura di Milano (in uso gratuito) un'unità immobiliare per l'insediamento della commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale. «In un momento in cui gli altri Paesi europei chiudono le porte all'invasione - attacca ancora l'assessore Bordonali - Renzi pensa di abolire definitivamente il reato di immigrazione clandestina.
L'abbiamo detto e lo ribadiamo: La Regione Lombardia si schiera apertamente contro l'abolizione definitiva del reato di immigrazione clandestina. Se il decreto sarà approvato, inviteremo i cittadini lombardi a scendere in piazza contro questo provvedimento pericoloso». «Da Roma e da Bruxelles arrivano solo chiacchiere e bugie».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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