(...) accoltellato Rosanna, chiamò i soccorsi dando la colpa a uno sconosciuto. La donna sopravvisse ma, come spesso purtroppo, scelse di tacere. Gli anni seguenti, le violenze fisiche e le angherie psicologiche continuarono. Fino al dramma finale, quando Rosanna scopre una tresca del marito, lo affronta. E lui decide di farla finita.
Nel corso del processo, Messina ha cercato di farsi passare per matto, mercanteggiando con i magistrati una perizia psichiatrica. Non c'è riuscito, perché è apparso chiaro fin dall'inizio che non è un pazzo ma è un bruto. E questo rende ancora più difficile per Valentina capire l'indulgenza con cui suo padre è stato trattato. Non solo negli anni di carcere che gli sono stati inflitti, ma anche nel risarcimento che è stato condannato a versarle immediatamente: centottantamila euro, la metà di quanto a Milano prendono i familiari di una vittima di incidente stradale. E non è tutto: in apertura di udienza, il giudice aveva estromesso dal processo Isolina, l'associazione che difende le donne vittime di violenza domestica, e che in questi mesi è stata vicina a Valentina. Una decisione che smentisce la promessa che il sindaco aveva fatto il giorno del delitto: «Metteremo in atto una azione di sostegno alle vittime di violenze».
Stavolta non è andata così.
Luca Fazzo
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