Cronaca locale

Accoltellamento nella casa Aler di via Borsi, algerino arrestato per tentato omicidio

In manette un 41enne che dopo il fatto, accaduto il febbraio scorso, aveva lasciato il capoluogo lombardo. Ma la polizia lo aveva identificato da tempo e una volta tornato qui è stato subito individuato

Accoltellamento nella casa Aler di via Borsi, algerino arrestato per tentato omicidio

Aveva lasciato Milano il 17 febbraio scorso, probabilmente perché sapeva di essere ricercato. Se n'era andato, forse anche con l'obiettivo di non lasciare alcuna traccia di sé, allontanando eventuali sospetti sulla sua persona. Ma nelle ultime ore, da quando cioè aveva pensato di fare ritorno nel capoluogo lombardo, è stato fermato dalle forze dell'ordine, che lo hanno prima identificato e poi arrestato con un'accusa molto pesante. Perché, secondo quanto riportato da Milano Today, un cittadino di origini algerine di 41 anni è stato arrestato dalla polizia, in esecuzione di un'ordinanza di custoria cautelare in carcere, con l'accusa di tentato omicidio, per i fatti relativi a un accoltellamento in via Borsi, avvenuto circa sette mesi fa.

Il tentato omicidio a febbraio

In base a quanto ricostruito, sarebbe stato lui ad accoltellare un cittadino marocchino di 31 anni senza fissa dimora, lo scorso febbraio, ritrovato in un appartamento Aler di via Giosuè Borsi, in zona Navigli. A dare l'allarme dopo il ritrovamento del 31enne, quella mattina intorno alle 11, erano stati due uomini e una donna, entrambi amici della vittima, con cui probabilmente dividevano l'appartamento. Una volta entrati all'interno dello stabile, avevano trovato il coinquilino a terra, in un lago di sangue e, di fatto, praticamente in fin di vita. Il 31enne era stato portato al Policlinico in condizioni gravi ed era stato operato immediatamente per le gravi ferite al torace, che avevano interessato anche un polmone, e alla testa.

L'ipotesi iniziale

Gli agenti del commissariato Porta Ticinese, all'inizio, avevano ipotizzato che a ferirlo con un coltello a serramanico fosse stato qualcuno che aveva occupato quella casa insieme a lui e si erano così messi a cercare il presunto aggressore. I reali coinquilini dell'uomo, però, al momento dell'aggressione risultavano tutti fuori casa. Così l'attenzione aveva iniziato a spostarsi su altri elementi e, negli ultimi mesi, gli investigatori hanno provato a mettere insieme i pezzi, analizzando le immagini registrate dalle telecamere di sicurezza dell'edificio e ascoltando i racconti dei potenziali testimoni.

Il movente dello spaccio

In base agli elementi raccolti subito dopo l'aggressione, gli agenti di polizia sono riusciti a identificare il 31enne, accertando così che i due uomini avevano avuto un diverbio per motivi legati allo spaccio di droga. Così, quando ieri il cittadino algerino ha fatto ritorno a Milano, i poliziotti lo hanno prima identificato e poi fermato.

Ora dovrà rispondere di tentato omicidio.

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