Gli affari della Lega a San Donato «Non facciamoci fregare dal Pd...»


Enrico Lagattolla

Il tono sembra quello di chi ha paura di restare senza la sua fetta di torta. «Va a finire che questi qua chiedono ancora un pochino più di attenzione per Poasco, mentre invece sottobanco i compagnucci della parrocchietta con... il Pd... con il gruppo Eni hanno già preso accordi fra assunzioni e migliorie e noi chi c... siamo che siamo quelli che abbiamo tirato in piedi le cose!». Italiano a parte, il leghista Bruno Scoglio - consigliere comunale a San Donato Milanese - appare preoccupato.
In ballo c'è il mega complesso edilizio che l'Eni sta costruendo a San Donato, nell'area cosiddetta «De Gasperi Est», e che dovrebbe essere realizzato entro il 2015: il «Sesto Palazzo» della cittadella di Metanopoli, un gigante di vetro e acciaio su un'area di sessantacinquemila metri quadri progettato - dopo un concorso internazionale di idee - dai californiani di Morphosis Architects. Investimento complessivo, 20 milioni di euro. Un sacco di soldi.

Così Scoglio chiama l'ex vicepresidente del consiglio regionale lombardo Davide Boni per metterlo al corrente dei suoi timori. E per proporre quello che gli investigatori della Guardia di finanza definiscono «un comitato d'affari».
È uno dei tanti capitoli inclusi nell'inchiesta della Procura sul sistema di presunte (...)

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