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Affluenza giù, gli elettori fanno il ponte

Meno 20 per cento ai seggi, la provincia di Milano maglia nera. A Mantova sfida Bulbarelli-Palazzi

Meno quindici in Lombardia. Addirittura meno venti nella provincia di Milano. Tutto come previsto nel termometro del voto perché le elezioni messe nel bel mezzo del lunghissimo ponte del 2 giugno con oltre sei milioni di italiani in viaggio e un turno elettorale che questa volta si è gioca in una sola giornata, fanno crollare l'affluenza. E in Lombardia assegnano la maglia nera proprio alla provincia di Milano.

Qui ad aprire le urne sono stati otto Comuni chiamati a eleggere il sindaco e alla fine ad andare a votare è stato appena un elettore su due. Il 51,46 per cento per l'esattezza, mentre erano stati oltre il 70 l'altra volta quando però si era votato anche il lunedì. Poco (molto poco) meglio la Lombardia, dove il risultato finale è stato il 56,62 per cento, ma contro il quasi 72 della precedente tornata elettorale. La percentuale più bassa si è registrata a Corsico (48,17 per cento) dove la sfida era tra il centrodestra schierato con Filippo Errante e il centrosinistra di Maria Ferrucci. Gli altri test a Baranzate, Bollate con di fronte Clara Lorusso e Francesca Vassallo, Parabiago, Vizzolo Predabissi, Vermezzo, Cologno Monzese dove per trovare il successore di Mario Soldano si sono affrontati Alessandro Del Corno, Angelo Rocchi imprenditore da oltre vent'anni nel Carroccio, il medico Cosimo Sansalone sostenuto dalle liste civiche e la «grillina» Monica Motta. E poi Segrate dove Lega e Forza Italia hanno puntato sulla componente di una nota famiglia di imprenditori locali Tecla Fraschini per affrontare il consigliere regionale Paolo Micheli, già eletto al Pirellone con la Lista Ambrosoli. Nella provincia di Monza e Brianza al voto è andato solo Seregno.

Tornando ai numeri, erano 621mila i lombardi chiamati a scegliersi un sindaco in sessantasei Comuni. La provincia più diligente è Lodi, dove gli elettori raggiungono quasi il 70 per cento, seguita da Cremona al 65,77.

Due, invece, i capoluoghi di provincia che diventano i test più significativi: Mantova e Lecco. A Mantova storico feudo della sinistra espugnato l'ultima volta dal centrodestra dopo ben sessantacinque anni, testa a testa tra l'ex assessore regionale in quota dell'allora Pdl Paola Bulbarelli appoggiata da una lista civica sostenuta da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia e Mattia Palazzi, operatore sociale ed ex presidente provinciale dell'Arci spinto da Pd, Sel, lista civica Palazzo 2015 e Popolari per Mantova.

L'altra sfida a Lecco, dove il sindaco uscente Virginio Brivio del Pd, che ha consultato per la sua campagna uno degli spin doctor di Obama, se l'è vista con Alberto Negrini, presidente dei commercianti locali ed esponente di una

lista civica sostenuta anche qui da Forza Italia, Lega e Fratelli d'Italia uniti. Come a Mantova, centrodestra più Lega con un candidato della società civile. Corsa solitaria di Ncd a sostenere l'ex leghista Lorenzo Bodega.

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