Coronavirus

Alberghi in ginocchio: "Non potremo ripartire prima di gennaio 2021"

Bernardelli (hotel Dei Cavalieri) racconta un settore senza eventi e turisti dall'estero

Alberghi in ginocchio: "Non potremo ripartire prima di gennaio 2021"

Addio stagione estiva e addio intero 2020. «Io, che sono un tipo ottimista, dico che ripartiamo non prima di gennaio del prossimo anno». Roberto Bernardelli, albergatore ed ex assessore comunale, prova a fare previsioni sul futuro del proprio settore. E non sono delle più rosee.

Bernardelli è proprietario a Milano dell'hotel Dei Cavalieri, quattro stelle storico in piazza Missori, e del The Square. Da imprenditore e da addetto ai lavori vede un futuro a dir poco in salita per il turismo e per l'accoglienza in città e nel Paese. Una volta che, superata l'emergenza sanitaria, si potrà tornare al lavoro e a popolare le strade e i locali. «L'incertezza sul domani è totale - premette Bernardelli -, non credo però che vedremo un boom di presenze in bar e ristoranti. Almeno non subito. Da una parte i locali non potranno tornare a essere luoghi affollati, per motivi di sicurezza. Dall'altra i consumi avranno una ripresa molto lenta. Sono parecchie le persone che stanno avendo e avranno difficoltà economiche, la gente starà attenta a spendere».

Poi c'è il settore dell'accoglienza. Secondo gli operatori, la stagione estiva salterà completamente, non solo a Milano. O peggio. «Per quest'anno non ripartiamo, se ne parla nel 2021», dichiara l'ex assessore, bossiano della prima ora. Il pessimismo, condiviso in tutta Italia da albergatori e lavoratori del turismo, a Milano è se possibile accentuato dal tipo di clientela che veniva accolta fino a un mese e mezzo fa. Proveniente soprattutto dall'estero, per il 70 per cento diventata da dopo Expo «leisure», cioè attirata per motivi di svago e culturali. Con ancora una buona fetta rappresentata comunque dai viaggiatori business. I grandi appuntamenti internazionali della moda, del design, del mobile sono in assoluto quelli che riempiono di più le strutture alberghiere. «Niente Salone, probabilmente niente Gran premio... Quest'anno mancheranno totalmente gli ospiti dagli altri anni. Per il dopo: coloro che arrivavano qui dall'estero - continua l'albergatore - non verranno. Perché in molti Paesi l'ondata dei contagi è partita in ritardo e quindi passerà dopo rispetto all'Italia. E perché per ricominciare a viaggiare in aereo ci vorrà del tempo. Spesso i voli sono stati vettori del virus». Tutto rinviato al prossimo gennaio, che però di solito è un mese fin troppo tranquillo per quanto riguarda le presenze, con una risalita a febbraio in occasione delle prime grandi fiere. «Per questo sarebbe utile pensare per l'inizio del 2021 a un appuntamento attrattivo, un detonatore del rilancio».

Intanto al Cavalieri, praticamente vuoto, formalmente aperto ma di fatto inattivo, ieri è arrivato il primo infermiere del Fatebenefratelli. È positivo al Covid-19, sta bene e trascorrerà la quarantena nell'hotel che tra i primi ha dato la propria disponibilità al Comune per tale necessità. Qui alloggeranno operatori sanitari dell'ospedale in quarantena o che non hanno un domicilio in città. Anche le cucine del 4 stelle sono in furnzione. Per preparare i pasti dell'iniziativa «Una domenica diversa», grazie a cui l'hotel consegna gratuitamente a domicilio il pranzo della domenica a persone in difficoltà, soprattutto anziani. I pasti sono cucinati, confezionati sottovuoto e abbattuti, in sicurezza. Vengono consegnati con vetture del Cavalieri, a noleggio e taxi al portone o, se serve, davanti alla porta di casa. Per domenica il menu prevede risotto alla milanese e spezzatino.

Ieri erano già arrivate 200 prenotazioni.

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