Ci sono quasi 700 famiglie a Quarto Oggiaro che il 15 ottobre si troveranno senza riscaldamento. L'A2A, l'azienda che gestisce il servizio, ha sigillato tutto l'impianto. Motivo? C'è una parte degli inquilini delle case popolari che si trova in difficoltà economiche e non ha ancora pagato quel che doveva. Ma l'A2A non sente ragioni e ha chiuso i rubinetti a tutti. Il 15 ottobre anche chi ha regolarmente pagato la sua quota si troverà al freddo.
Gli amministratori che gestiscono il condominio del Complesso Centrale termica di via Concilio Vaticano II hanno provato a chiedere ulteriori dilazioni di pagamento all'A2A, ma senza alcun risultato. Tanto che hanno deciso di coinvolgere direttamente il sindaco Pisapia. Chiedono che si attivi perché ritengono «iniqua la situazione» e soprattutto perché può diventare fonte di gravissime conseguenze anche sociali nel quartiere».
Il costo annuale per la fornitura del gas per tutto il complesso è infatti di 505 mila euro e la quota rimasta ancora in sospeso è di 120 mila euro. La gran parte dei condomini ha dunque pagato. Ma nonostante tutto rischia ugualmente di non avere il riscaldamento tra un paio di settimane, quando ci sarà il via libera Milano per l'accensione degli impianti.
Il condominio è stato costruito dall'Aler, sono case di edilizia popolare abitati per lo più da operai e impiegati. Molti hanno riscattato l'appartamento e quindi oggi sono proprietari ma c'è ancora un parte di appartamenti invece ancora dell'Aler che, tra l'altro, risulta anch'esso fra gli insolventi.
Insomma quello che gli amministratori chiedono è solo un po' più di respiro, una diluizione del pagamento in un lasso di tempo ragionevole che tenga in considerazione sia la zona che il momento di crisi che stiamo attraversando. Per alcuni inquilini che non hanno pagato è stata infatti addirittura non solo avviata ma anche eseguita la vendita all'asta dell'appartamento ma l'asta è andata deserta.
«Purtroppo - spiegano gli amministratori al sindaco - non è stato possibile ancora effettuare il pagamento globale in quanto vi sono crediti nei confronti di Aler e crediti nei confronti di alcuni abitanti che versano in cattive condizioni ecoonomiche, tant'è che le procedure sono ormai allo stato di esecuzione immobiliare». Insomma, i soldi non sono arrivati per tempo nelle casse di A2A perché c'è chi non arriva a fine mese, c'è chi non riesce più a reggere, ci sarà chi ha perso il lavoro e chi non l'ha mai trovato.
A fronte di questo però ci sono centinaia di famiglie - la maggior parte vista la cifra che è già stata saldata - che invece pur stringendo i denti e facendo fatica è riuscita a pagare le sue bollette a fine mese. Ma nonostante tutto dovrà fare i conti con i sigilli ai riscaldamenti.
«È ingiusto - spiegano dallo studio Uboldi che amministra il condominio - capisco che l'A2A ha dato un servizio e vuole essere pagata ma basterebbe dare solo un po' più di respiro». Insomma quello che chiedono è solo un po' di flessibilità. L'aspetto sociale in questo particolare caso non è secondario. Hanno preso carta e penna e lo scorso 24 settembre hanno scritto al sindaco.
«Stante la gravità della situazione, le dimensioni della stessa e l'implicazione sociale si resta in attesa di suo fattivo immediato interessamento». Speriamo che l'attesa per le «urgenti e positive comunicazioni in merito» a loro ma soprattutto agli inquilini di Quarto Oggiaro non arrivi troppo vicina al 15 ottobre.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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