Aler, i 1.100 dipendenti contro Gori. "Campagna offensiva, la ritiri subito"

I sindacati dei lavoratori: "Non si specula sulla pelle della gente"

Aler, i 1.100 dipendenti contro Gori. "Campagna offensiva, la ritiri subito"

Chiedono «il ritiro immediato» dei manifesti contro Aler Milano di Giorgio Gori, candidato alla presidenza della Regione Lombardia per il centrosinistra. «Non si fa campagna elettorale sulla pelle dei lavoratori». Cisl Fp, Uil Fpl, Fesica Confisal, rappresentanti sindacali dei 1.100 dipendenti dell'Azienda regionale di edilizia residenziale non ci stanno a sentire parlare di «disastro». «Questi manifesti sono profondamente lesivi della nostra dignità, del lavoro che quotidianamente portiamo avanti con impegno e fatica - spiega Anna D'Attoli della Cisl Funzione Pubblica - rischiando anche in prima persona. Noi facciamo welfare e al nostro lavoro teniamo». Gori non si deve permettere «di denigrarci e di offenderci in questa maniera». Ancora «prima di parlare bisognerebbe conoscere il problema» e dire che Giorgio Gori, ex sindaco di Bergamo dovrebbe conoscere la realtà di Aler, anche se Milano presenta delle criticità che non hanno paragoni con il resto della Lombardia. La rappresentante della Cisl ha inviato «tre domande ai candidati alle Regione per sapere come intendono affrontare il delicato tema dell'housing sociale, che azioni intendono intraprendere per le politiche sociali e come intendono affrontare la piaga delle occupazioni abusive, ma nessuno dei due si è degnato di rispondere».

Anche Ilaria Geppert della Uil Fpl chiede «il rispetto della dignità dei lavoratori di Aler, che fino a due anni fa rischivano il posto di lavoro per il piano di esuberi, ma il problema dell'azienda è strutturale: non si riesce a recuperare la morosità e i fondi sono sempre meno». «Non è corretto da parte di un candidato attaccare i lavoratori di un'azienda piuttosto che concentrarsi su obiettivi concreti, questa strumentalizzazione non la riteniamo seria nè meritevole di fiducia» si legge nel comunicato congiunto dei sindacati, che stanno valutando anche la querela contro Gori.

«La situazione attuale - spiega il consigliere comunale di Forza Italia Fabrizio de Pasquale - è l'eredità di Pisapia e Sala che non hanno portato avanti una pressante richiesta di contrastare in maniera immediata le occupazioni abusive». «La sinistra non è interessata ad occuparsi degli sgomberi, come dimostra l'operato del Comune di Milano.

Secondo i dati forniti ieri dall'assessore Rabaiotti - attacca il capogruppo di fdi in regione Riccardo De Corato - gli sgomberi portati a termine nelle case popolari del Comune sono stati 550 dal 2015 a oggi, circa 180 all'anno. Ci sono 1200 appartamenti occupati. Gori vuole dire che anche la gestione del suo amico Sala è un disastro?».

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