Allarme dei pediatri: spariti 1.640 bimbi dai computer dell'Asl

Per un errore nell'uso dei codici le cartelle cliniche sono invisibili

Allarme dei pediatri: spariti 1.640 bimbi dai computer dell'Asl

C'è una nuova piaga che preoccupa i pediatri di Milano: la sindrome dei «bambini fantasma». Senza alcun sintomo né alcun criterio, i bimbi sono spariti in un istante dal sistema informatico dell'Asl. E, puff, parte della loro storia medica è svanita nel nulla, sgretolata in pochi byte. Per ora sono stati registrati 1.640 casi: si tratta di bambini inseriti negli elenchi on line con un codice sbagliato, lo stesso che viene dato agli stranieri in Italia. Nel momento in cui ci si è accorti dell'errore, i codici sono stati cancellati, ma con loro se ne è andata anche parte dell'archivio medico. Significa che la cartella dei piccoli pazienti non viene aggiornata né con il numero di vaccinazioni effettuate, né con le malattie e con le cure seguite. Quindi, quando i bimbi saranno adulti, ci sarà un «buco nero» nella loro storia clinica. E significa anche che le famiglie non possono avere il rimborso dei farmaci e, costrette a riscriversi dal pediatra, magari verranno assegnate a un medico diverso da quello a cui si sono appoggiate dalla nascita del bimbo. Per di più il medico, a cui non viene comunicata la cancellazione, non può accettare nuovi pazienti. Ma si tratta solo di uno dei problemi con cui i pediatri hanno a che fare: «Abbiamo trattenute economiche esorbitanti che non rispettano gli accordi collettivi nazionali - denuncia Rinaldo Missaglia, segretario del sindacato Simpef - E tanti medici stanno pensando di andare in pensione prima del dovuto». «Non è valorizzato ciò che facciamo - aggiunge il collega Roberto Marinello - e sembra che per l'Asl siamo un problema e non una risorsa. Spesso è difficile curare bene i nostri bambini». Sotto l'Asl di Milano lavorano 180 pediatri e a loro carico ci sono 200mila bambini. In sostanza, negli studi medici vengono effettuate 600mila visite all'anno (e 900mila telefonate). Una mole di lavoro che non si limita alla visita in sé, alla prevenzione o ai consigli alle mamme, ma che comporta anche un carico di burocrazia non indifferente. «Figuriamoci - denunciano i pediatri - che, pur essendo informatizzati al 100%, dobbiamo ancora usare i format di dimissione degli adulti, perché quelli ad hoc per i bambini non esistono. La gran parte delle riunioni con l'Asl riguarda procedure, intoppi e contratti. Quando invece vorremmo parlare di progettualità e di assistenza ai bambini». Oltre allo sciopero, a cui hanno preso parte, i pediatri chiedono di partecipare ai tavoli chiave, quelli in cui si possono risolvere davvero i problemi.

Non appena verrà nominato il nuovo responsabile Ats (la versione post riforma dell'Asl), i pediatri chiederanno un incontro e consegneranno il loro «libro bianco»: un elenco di cento proposte per migliorare la sanità milanese. Piccole accortezze per ridurre il tempo dedicato alle scartoffie e concentrarsi di più sui bimbi.

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