Cara Milano, ma quanto mi costi. Perché ci sono classifiche in cui essere al primo posto non fa piacere. Come quella stilata da Assolombarda che ha monitorato «indicatori fiscali e tariffari di attrattività del territorio» nei cinquantacinque principali comuni dell'area Milano, Lodi, Monza e Brianza. In altre parole, quanto bisogna spendere in tasse locali per mantenere un'attività. E la risposta è che a Milano costa tantissimo, così come nei comuni più vicini. Mentre il sindaco più virtuoso è quello di Liscate che per attirare le imprese sul territorio ha scelto una politica del low cost fiscale. Perché proprio la pressione fiscale e il livello delle tariffe locali, si deduce dallo studio, sono tra i principali fattori di attrattività del territorio, accanto alla presenza di infrastrutture adeguate, un tessuto produttivo di qualità, l'offerta educativa e formativa, il livello dei servizi. Assolombarda ha ipotizzato due imprese tipo, proprietarie di un capannone industriale e di un ufficio, confrontando gli importi pagati nel 2012 in oneri di urbanizzazione, Imu, Tia, Tarsu e addizionale Irpef. Sotto esame le scelte delle amministrazioni comunali e il risultato è stato che per gli oneri di urbanizzazione per realizzare un nuovo capannone, in testa c'è Milano seguita da Baranzate e Cologno Monzese. I costi minori a Casalpusterlengo. Gli stessi oneri per la realizzazione di uffici vedono al primo posto sempre Milano, poi Rozzano e Pieve Emanuele. Ancora conveniente Casalpusterlengo. La tassa sui rifiuti dei capannoni vede al primo posto Limbiate, seguita da San Donato e Senago. Liscate la meno cara. Negli uffici sale al primo posto Casalpusterlengo, seguita da Bresso e Rozzano; Liscate è al gradino più basso. L'Imu nei capannoni riporta in testa Milano, seguita da Monza e Sesto San Giovanni. Ultima Gessate. L'Imu degli uffici, invece, vede ai primi tre posti Milano, Monza e Lodi. Buona ultima Casalpusterlengo. Mettendo assieme tutti i tributi (esclusa l'addizionale Irpef) per i capannoni in cima alla lista ci sono San Donato, Limbiate e Milano, con Liscate che è la più virtuosa. Nel settore uffici, in testa Milano, Sesto San Giovanni e Bresso. Sempre Liscate la più conveniente.
Dal rapporto emerge che i comuni nel 2012 hanno favorito attività di commercio e artigianato rispetto a quelle industriali. «Siamo pienamente consapevoli delle enormi difficoltà che gli amministratori locali affrontano per riuscire a chiudere i bilanci - spiega Antonio Colombo, direttore generale di Assolombarda - Una gestione strategica della fiscalità locale è anche una leva competitiva per far crescere l'attrattività del nostro territorio verso le imprese che vogliono continuare a investire».
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